Ecco chi sono i criminali più pericolosi e ricercati d'Italia, latitanti come per 30 anni lo è stato il defunto boss Matteo Messina Denaro.
Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso 16 gennaio dopo essere stato un “fantasma” per circa 30 anni, è morto, ma la “caccia” ai superlatitanti della criminalità organizzata non si arresta. Così come non si conclude la lotta contro la mafia, grande “cancro” della società siciliana e, più in generale, italiana.
Ecco chi sono i tre grandi “ricercati” ancora in circolazione.
Dopo Matteo Messina Denaro, chi sono i superlatitanti ricercati
Con la scomparsa di Matteo Messina Denaro, deceduto nella notte di lunedì 25 settembre dopo una lunga lotta contro il cancro, rimangono tre i superlatitanti nel mirino degli inquirenti: Giovanni Motisi, Attilio Cubeddu e Renato Cinquegranella.
Motisi – palermitano, 64 anni, noto come “U Pacchiuni” – è ricercato dal 1998 e su di lui pendono diverse accuse, da quella di associazione di tipo mafioso a stragi e omicidi. Deve scontare la pena all’ergastolo. Tra le tante accuse a suo carico c’è quella di essere stato tra i mandanti dell’omicidio di Ninni Cassarà, capo della Sezione Investigativa della squadra mobile di Palermo e principale collaboratore di Giovani Falcone.
Cubeddu – 76 anni, di Arzana (Nuoro) non è mai rientrato in carcere dopo esserne uscito nel 1997 per usufruire di un permesso. Membro dell’Anonima Sequestri, a suo carico accuse di sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Il 18 marzo 1998 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.
Cinquegranella, infine, è un camorrista di 74 anni. Napoletano, dal 2002 è ricercato per associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione e altri reati. Anche per lui il 7 dicembre 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionale.
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