"Le indagini chiariranno le dinamiche, ma per noi resta inaudito e inaccettabile morire così" affermano Leonardo La Piana e Francesco Danese.
Un operaio edile di 50 anni è morto a Campofelice di Roccella, nel Palermitano, investito dal crollo del muro di un’abitazione in ristrutturazione che si trova in via Madonnina di Gibilmanna. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i sanitari del 118, carabinieri e personale dell’Asp.
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La ditta stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione di un’immobile in campagna. L’operaio di 50 anni, originario di Lascari, è morto per essere stato travolto dai blocchi di tufo che si sono sbriciolati. Sul luogo dell’incidente sta arrivando il medico legale e il magistrato di turno della procura di Termini Imerese.
L’indignazione della Cisl
“Lo diciamo da tempo, è inaccettabile che il lavoro, che dovrebbe essere luogo di realizzazione e crescita professionale, sia invece causa di incidenti così gravi. Siamo vicini alla famiglia dell’operaio rimasto vittima, all’età di quasi cinquant’anni, a causa del crollo di un muro di una abitazione su cui stava lavorando, nel palermitano. Siamo stanchi di assistere a questa scia di sangue“.
Ad affermarlo sono Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani, e Francesco Danese, segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani, intervenendo sull’ennesimo incidente mortale sul lavoro. Quest’ultimo avvenuto a Campofelice di Roccella, nel Palermitano, dove un operaio è morto, vittima del crollo del muro di un’abitazione in ristrutturazione in via Madonnina di Gibilmanna.
“Le indagini chiariranno le dinamiche, ma per noi resta inaudito e inaccettabile morire così. Servono controlli in tutti i cantieri perché le regole devono essere sempre rispettate”.
La sicurezza nel settore edile
Sul tema della sicurezza la Cisl sta avviando a livello nazionale una mobilitazione contro le morti e gli infortuni sul lavoro, con assemblee nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici e nei luoghi della produzione, per discutere di un decalogo scritto dalla confederazione sulle richieste del sindacato.
“Bisogna aumentare il numero degli ispettori del lavoro, maggiore prevenzione, formazione, le garanzie sugli appalti pubblici vanno estese ai grandi cantieri privati e serve una stretta penale per le aziende che non rispettano le regole. Dalle scuole bisogna ripartire, poi, perché serve diffondere nei nostri territori una vera e propria cultura della sicurezza, perché sulla vita dei lavoratori non si può né fare economia né essere superficiali”.
Fra le proposte nazionali c’è la formazione obbligatoria preventiva sulla sicurezza a tutti coloro che entrano in cantiere, come prerequisito per l’avvio di attività edile in Camera di commercio per garantire che le nuove imprese siano preparate alle sfide che il mercato impone; l’introduzione della figura del promotore della sicurezza, un consulente per le attività ispettive e ancora alfabetizzazione edile per gli stranieri; una cartella digitale del cantiere trasparente per tutti gli appalti e garanzia dei lavori privati di mantenimento degli stessi standard contrattuali per tutta la catena d’appalto.