Indagano il legame tra scultura e architettura da parte dell'artista, la cui ultima personale in Sicilia, a Palermo, risale al 1991. “La città come umore e istigazione formale, classe estetica e creatura sensibile”
Rimarrà aperta fino al prossimo venti ottobre nel Convento del Carmine di Marsala la mostra “Consagra Architettura”, che, dedicata al grande scultore di origine trapanese (Mazara del Vallo 1920 – Milano 2005), è stata inaugurata oggi.
A cura di Sergio Troisi, l’esposizione è realizzata in collaborazione con l’Archivio Pietro Consagra di Milano ed organizzata dall’Ente Mostra di Pittura “Città di Marsala”.
All’inaugurazione sono intervenuti il presidente del CdA dell’Ente Mostra, notaio Giorgio Salvo, il sindaco di Marsala, Alberto di Girolamo, l’assessore comunale alla Cultura, Clara Ruggieri e il curatore, Sergio Troisi, che illustrerà ai visitatori le linee guida della ricerca sull’autore e del progetto espositivo per Marsala, Gabriella Di Milia (direttore Archivio Consagra), Salvatore Sutera, sindaco di Gibellina, e l’assessore alla cultura di Gibellina Tanino Bonifacio.
Una cinquantina le sculture selezionate dal curatore in occasione dei cinquant’anni dalla pubblicazione de “La città frontale”, volume in cui Consagra – autore fra l’altro della monumentale “Stella”, icona di Gibellina e dell’utopica rinascita del Belìce nel segno dell’arte – espone ed articola la sua profonda riflessione teorica sull’architettura e sul suo personale e felice percorso di ricerca.
La mostra “Consagra. Architettura”
Le sculture oggetto dell’allestimento sono impaginate fra le sale dell’antico convento e alcune incursioni nel paesaggio: a cielo aperto, nella luce inflessibile del Sud e tra le essenze mediterranee dell’antico chiostro dei padri carmelitani. Selezionate dal curatore, sono il paradigma della poetica di Consagra (Mazara del Vallo 1920 – Milano 2005) e del legame dell’autore fra la propria scultura e l’architettura, enunciato proprio ne “La città frontale”, dove scrive: “Quando ho pensato ad una scultura, la città era presente come umore e come istigazione formale, come classe estetica e come creatura sensibile, come emozione politica e come sentimento”. Lo stesso Consagra che, per l’opera prospiciente il mare, in Piazza Mokarta a Mazara del Vallo (1964), introduce il tema del “confine conturbante fra materia e tempo” e quel concetto di “divertimento del vivere” che è quasi un manifesto programmatico della nuova imminente e florida fase creativa: la scoperta del colore, lo sciogliersi della forma, l’andamento curvilineo, la conquista della leggerezza dei cicli Piani Sospesi, dei Ferri trasparenti e dei Giardini. Spiega il curatore, Sergio Troisi: “Proporremo i modelli, i colorati progetti di facciate, la serie delle “Porte del Cremlino” e un nucleo di dipinti, ordinati in un percorso che vuole evidenziare come, nella visione dell’architettura, confluiscano alcuni temi centrali della ricerca di Consagra, quali il colore e la trasparenza, indagati durante gli anni Sessanta anche con i “Piani appesi” in faesite e le “Sottilissime” in acciaio”.
La scelta di Marsala
E non è casuale la scelta di allestire a Marsala una mostra dedicata a questo aspetto dell’opera di Consagra. “E’ qui, infatti, nella provincia di Trapani – continua Troisi – che l’artista ebbe modo di elaborare in forma compiuta i suoi progetti: con le architetture di Gibellina – il “Meeting”, il cui restauro è in fase conclusiva, il Teatro rimasto incompiuto e la grande Stella divenuta simbolo del Belìce (presenti i modelli) – e per Mazara del Vallo, la sua città natale, con il progetto di facciata per il Palazzo del Comune con cui voleva rimediare allo scempio edilizio che dagli anni Settanta oltraggia una delle più belle piazze siciliane. L’interesse di Consagra per l’architettura, cui ha dedicato numerosi scritti e interventi, muove infatti da una posizione innanzitutto morale: riscattare, attraverso la libertà e l’immaginazione dell’arte, la città da quel destino di puro strumento economico a cui le pratiche urbanistiche del dopoguerra l’hanno consegnata”.
Alla mostra è dedicato un catalogo (Edizioni Caracol, Palermo).
Visite dal martedì alla domenica 10-13, 19-21, lunedì chiusi, ingresso 3 euro. INFO http://www.pinacotecamarsala.it/