Mostre: ha preso il via a Milano "Memoria" dell'Aba Catania - QdS

Mostre: ha preso il via a Milano “Memoria” dell’Aba Catania

redazione

Mostre: ha preso il via a Milano “Memoria” dell’Aba Catania

mercoledì 08 Maggio 2019

Esposti trentatré manifesti di grande impatto emotivo sullo sterminio nazista realizzati dagli allievi del corso di Design della comunicazione visiva dell'Accademia di Belle Arti di Catania

Venerdì prossimo, dieci maggio, nella Casa della Memoria di Milano, promossa anche dall’Associazione nazionale ex deportati (Aned), sarà riproposta la mostra “Memoria” aperta a Catania, nel Palazzo Vanasco alla fine di gennaio e organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Catania.

“Si tratta – ha detto il direttore dell’Aba Vincenzo Tromba – di un importante riconoscimento della nostra attività e della grande valenza culturale delle nostre iniziative”.

La mostra, curata da Gianni Latino, docente di Progettazione grafica editoriale, riunisce artefatti comunicativi progettati dagli studenti del biennio di Design della comunicazione visiva dell’Accademia e resterà aperta, a Milano, fino al 26 maggio. Si tratta di trentatré manifesti di grande impatto emotivo sullo sterminio nazista.

“L’Aned e la Casa della Memoria – è scritto in una nota diffusa dai due organismi – ospitano a Milano questi interessanti lavori per ricordare anche il Cinque Maggio, anniversario della liberazione di Mauthausen, e per capire come il segno grafico possa riflettere la complessità del fenomeno concentrazionario e parlare di deportazioni al plurale.

“Mauthausen – viene sottolineato nella nota – fu l’ultimo campo a essere liberato il Cinque Maggio del 1945. Il 27 gennaio erano stati abbattuti i cancelli di Auschwitz. La macchina concentrazionaria del Terzo Reich era feroce, ramificata e scrupolosamente pianificata anche a fini economici. Dopo l’occupazione tedesca, dall’otto settembre del 1943, fino alla primavera del 1945, con l’attiva collaborazione della Repubblica Sociale Italiana, i nazisti deportano dall’Italia verso il Terzo Reich circa ottomila ebrei e ventitremila oppositori politici e personaggi scomodi per il regime. Almeno altri diecimila ‘triangoli rossi’ restarono nei campi delle SS in Italia, a Bolzano e a Trieste, nella Risiera di San Saba”.

Nella nota si ricorda come furono deportati nei territori tedeschi anche circa 650.000 militari italiani che si rifiutarono di combattere per il Reich, nonché decine di migliaia di donne e uomini rastrellati in Italia per il lavoro coatto.

Nel giugno del 1960, poi, venne pubblicato da Feltrinelli la prima edizione del libro “Pensaci, uomo!” a cura di Piero Caleffi (1901–1978) e Albe Steiner (1913–1974). Antifascista della prima ora, Caleffi fu arrestato nel 1944 e deportato a Mauthausen, sopravvissuto al lager divenne Senatore e fu a lungo presidente dell’Aned.

Albe Steiner, convinto sostenitore della necessità di una relazione tra arte e impegno politico e sociale, è stato una figura di riferimento per la grafica italiana degli anni cinquanta e sessanta. Durante la guerra partecipò attivamente alla Resistenza e il fratello Mino, deportato, morì a Mauthausen.

In “Pensaci, uomo!” il fascismo matrice del nazismo è correlato da un repertorio fotografico impaginato magnificamente da Steiner, con fotografie in bianco e nero di forte impatto emotivo, riprese dalle armate alleate al loro arrivo nei campi e dai documenti reperiti negli archivi nazisti.

Partendo da questa lettura, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania hanno realizzato i manifesti a testimoniare una memoria frammentata, non vissuta, progettati in chiave contemporanea con ricerca narrativa, ricordi e testimonianze a distanza di settantaquattro anni.

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