L'attività dell'ente catanese parte con “Arte in Sicilia nel secondo Novecento”. Ecco tutte le informazioni.
La Fondazione Puglisi Cosentino torna a ospitare mostre aperte al pubblico a Palazzo Valle. Riparte da “Arte in Sicilia nel secondo Novecento” l’attività dell’ente, da un rassegna permanente composta da sessantaquattro opere realizzate da alcuni dei principali artisti siciliani del Dopoguerra agli anni Ottanta, provenienti dalla collezione privata di Filippo e Anna Pia Pappalardo.
L’attività della fondazione è partita nel 2009 con tre mostre, tra cui quella indimenticabile che ha portato a Catania le opere di Alberto Burri e Lucio Fontana. Dal 2009 gli allestimenti sono diventati stabilmente due, fino a diventare un unico appuntamento tra il 2017-2018 con la mostra dedicata alla fotografa Usa Vivian Maier.
Ripartono le mostre con la Fondazione Puglisi Cosentino
“Andavamo al ritmo di due mostre all’anno – ha spiegato durante la conferenza stampa di presentazione Alfio Puglisi Cosentino -, poi c’è stato un break dovuto in parte al Covid e poi a un mio errore, che non ha più reso accessibile il primo piano. L’ultimo piano di Palazzo Valle ospiterà la permanente, il secondo uno spazio che renderemo disponibile per l’organizzazione di eventi importanti”.
L’unica stanza in cui potranno essere ospitate opere esterne è la sala dedicata a Salvatore Scarpetta all’ultimo piano dell’edificio. “Solo questo spazio sarà riservato ad ospitare pezzi importanti diversi da quelli della permanente – ha confermato Puglisi Cosentino – non ci sarà più esposizione in più piani”. Lo scopo della Fondazione è dotare Catania di una galleria civica.
“Possiamo considerarci di fronte al punto di svolta di una tradizione che ha visto Catania privilegiare il proprio patrimonio pittorico solo per la compravendita – ha dichiarato lo storico dell’arte Giuseppe Frazzetto -. C’è una falla visibile ed è appunto l’assenza di una galleria civica. Una questione antica. La città ha privilegiato la musica e la letteratura, ma si è permessa il lusso di trascurare il proprio patrimonio pittorico”.
Sessantaquattro opere della collezione della famiglia Pappalardo sono visitabili nelle mostre a Palazzo Valle. Tra i pezzi sono presenti quadri di Renato Guttuso, Piero Guccione e il Gruppo di Scicli, Domenico “Mimì” Lazzaro o disegni di Emilio Greco. “Sono sempre stato un collezionista che ha amato esporre e non per vanità – ha spiegato in conferenza Filippo Pappalardo -. Credo piuttosto che un quadro chiuso in casa perda parte del proprio potenziale. Con questo progetto vogliamo esercitare una certa “pressione” per portare alla costituzione di una galleria civica, esattamente, vogliamo farlo mostrando concretamente la grandezza dei pittori catanesi e siciliani. In un periodo in cui Catania sta vivendo un boom turistico importante questa permanente vuole trasformarsi in seme per far germogliare un’opportunità unica. Vogliamo riportare alla memoria dei catanesi i nomi degli artisti che hanno già “sotto il naso”. In Cattedrale c’è l’altare di Dino Cunsolo. Non c’è stata una sottovalutazione degli artisti siciliani, ma una città deve saper conservare la sua arte. Non è esclusa la possibilità di portare opere contemporanee, ma a Catania prima è necessario riscoprire le proprie radici”.