Un considerevole successo sta riscuotendo a Noto, il “Giardino di Pietra” barocco proclamato Patrimonio dell’Umanità, la mostra “In-formazione fotografica” organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Catania per festeggiare la conclusione del primo triennio formativo in Fotografia.
L’Accademia etnea è infatti l’unica sede statale in Italia che abbia istituito un corso di primo livello per quest’indirizzo, coprendo la lacuna formativa sul territorio nazionale e dando ai futuri studenti la possibilità di frequentare entrambi i corsi di Triennio e Biennio nella medesima sede accademica in modo da poter conseguire il titolo equipollente alla Laurea Magistrale.
La mostra ha aperto i battenti nel magnifico Palazzo intitolato a Ducezio e sede del Comune di Noto il 18 settembre nel corso di un’affollato vernissage al quale hanno preso parte i vertici dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
Le immagini fotografiche sono state realizzate da trentacinque studenti del terzo anno di Fotografia: Eleonora Aci, Marco Luigi Allegra, Renata Arancio, Rosaria Bella, Giulia Bisicchia, Salvatore Calcagno, Giulio Caramia, Giulia Cassaro, Paola Cinardi, Enrico Crisafulli, Cecilia Currò, Rachele D’Antoni, Gianluca De Dominici, Annita Del Zoppo, Stefania Falsone, Maria Fiducia, Stella Maria Geraci, Giuliana Giarrusso, Concetta Inglima, Caterina Mazzeo, Michela Messina, Rossella Mollica, Giovanna Pavano, Miriam Piccione, Eugenio Pletto, Martina Presti, Raffaele Rando, Venera Russo, Emanuela Sapienza, Filippo Sciacca, Matteo Speciale, Monica Sposito, Silvia Trimarchi, Luca Valastro e Chiara Vinci.
Le immagini esposte – l’allestimento si deve alla stessa Accademia di Belle Arti di Catania, mentre il progetto grafico è firmato da Anna Compagnone – sono state selezionate dal docente Armando Romeo Tomagra estrapolandole dai progetti realizzati dagli allievi del corso durante il triennio 2016/2019.
“Le tematiche in mostra – ha spiegato Tomagra – evidenziano la complessità e multidirezionalità del linguaggio fotografico contemporaneo in perenne cambiamento, sempre più fluido e immateriale nella sua fruizione”.
La mostra rimarrà aperta fino al prossimo primo ottobre.

