L’esposizione curata da Virgilio Piccari, che ha coordinato gli allievi della Scuola di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania, per due settimane nelle Stanze d’Arte Puggelli di piazza Università. Possibile riservare dei tour
Da martedì prossimo, 24 settembre, e per due settimane, riapre nelle Stanze d’Arte Puggelli di piazza Università a Catania, la mostra “Visioni della città”, curata dal docente Virgilio Piccari, che ha coordinato il lavoro di 26 allievi del corso di “Fotografia e analisi del tessuto urbano” dell’Accademia di Belle Arti etnea.
La mostra sarà visitabile da martedì 24 a giovedì 26 settembre e da martedì uno a giovedì tre ottobre, dalle 18 alle venti. Sarà possibile anche riservare un tour prenotando al numero 338 6130503.
Inaugurata lo scorso 16 luglio, “Visioni della città”, è ricca di immagini scattate da un gruppo di studenti del biennio della Scuola di Fotografia, guidato appunto dal docente Virgilio Piccari.
Le immagini fotografiche in mostra sono di Simona Agnello, Giulia Barone, Ramona Calabrese, Cristina Rita Caramma, Federica Casabianca, Salvatore Di Prima, Monica Faia, Paolo Ferrara, Roberta Grasso, Antonella Labozzetta, Valentina Li Greci, Maria Luciano, Irene Magrì, Teresa Merendino, Valentina Miroddi, Giovanni Nicotra, Roberto Privitera, Maria Angela Renda, Letizia Ricca, Andrea Roccaro, Sebastiano Saglimbeni, Cristiano Scuderi, Tracy Tudisco, Anna Tusa, Andrea Maria Valeria, Silvana Valisano, Miriam Vecchio.
I giovani artisti, spiega Virgilio Piccari, hanno studiato “il significato di città attraverso immagini grazie alle quali l’arte dell’architettura e l’arte della fotografia si incontrano, per creare una correlazione visiva di insieme tra ‘la struttura’ di un tessuto urbano che prende ‘forma’ e l’impatto che visivamente si presenta dinnanzi ai nostri occhi e al nostro sentire”.
Il risultato finale è una selezione di immagini che non sono una semplice istantanea dei luoghi.
“Visioni della città” ha infatti, secondo Piccari. come scopo primario quello “di accendere un riflettore che evidenzi gli aspetti più degradanti della trasformazione, coinvolgendo tutti i partecipanti alla vita sociale, per invitarli a rapportarsi con territori urbani ed extra urbani con uno spirito di collaborazione che coinvolga e influenzi realtà politiche e li spinga verso un percorso di riqualificazione”.
