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Mottarone, ai domiciliari Tadini, liberi gli altri due

Mottarone, ai domiciliari Tadini, liberi gli altri due
Crollo della funivia Mottarone, sul lago Maggiore. Stresa, Verbania, 23 maggio 2021 ANSA/JESSICA PASQUALON

Queste le decisioni del gip di Verbania dopo una giornata di interrogatori. Il caposervizio della funivia aveva ammesso di aver usato il “forchettone”. Il proprietario Nerini, “trovare i colpevoli”

Va ai domiciliari Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia del Mottarone e tornano liberi Luigi Nerini, il gestore dell’impianto, e Enrico Perocchio, direttore di esercizio.

Lo ha deciso il gip di Verbania Donatella Banci Buonamici.

I tre erano stati fermati nella notte tra martedì e mercoledì, per l’incidente che domenica scorsa ha causato 14 morti, e questa sera escono tutti dal carcere.

Il gip ha valutato “che non ci sono indizi sufficienti di colpevolezza su Luigi Nerini e su Enrico Perocchio” e ha ritenuto “non credibili sufficientemente le dichiarazioni di Gabriele Tadini”, ha creduto “alla dichiarazione di estraneità di Nerini e Perocchio che hanno scaricato la scelta” dell’uso dei blocchi al freno “su Tadini”.

Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, riassumendo le motivazioni per le quali il giudice ha rimesso in libertà il gestore e il direttore d’esercizio della funivia, mettendo invece ai domiciliari il caposervizio.

Luigi Nerini, il gestore della funivia del Mottarone, alla notizia della sua scarcerazione ha detto di essere “contento”, ma ora il tema, come ha spiegato l’avvocato Pasquale Pantano che lo difende, “è che bisogna trovare i responsabili, non c’è motivo di gioire, bisogna capire cosa è successo”.