Il ritrovamento di Nicola è stato definito, dalle stesse forze dell'ordine, "un miracolo". Ma è giallo sulle 30 ore di sua assenza e sulle modalità di allontanamento.
Nicola Tanturli, il bimbo di 21 mesi ritrovato vivo ieri nei boschi di Palazzuolo sul Senio dove era scomparso per circa 30 ore, è tornato a casa dopo essere stato dimesso dall’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dove era stato ricoverato in osservazione. Ma ci sono ancora forti dubbi sulla dinamica del suo allontanamento.
Ieri sera, duranta la trasmissione Chi l’ha visto?, sono state diffuse le immagini del lunghissimo abbraccio tra il piccolo Nicola e la mamma ritrovata. Dopo, hanno trascorso insieme la notte in ospedale.
TUTTI I DUBBI SULLA SCOMPARSA DI NICOLA TANTURLI
Il padre ha raccontato ai giornalisti di essersi accorto della scomparsa del bambino già la sera precedente e di aver chiamato i soccorsi soltanto al mattino seguente, perché fiducioso di poterlo ritrovare. Infatti, i due genitori avrebbero sentito già nella notte – nei pressi della loro abitazione – la voce di Nicola.
Le stranezze però non terminano qui. Il bambino è stato ritrovato – grazie alla segnalazione del giornalista della Rai Giuseppe Di Tommaso – a 5 km di distanza dal luogo da cui sarebbe scomparso: come ha fatto a percorrere da solo tutta questa strada e a resistere in ottime condizioni di salute, senza mangiare né bere nonostante le elevate temperature, per 30 ore consecutive?
I genitori avevano così descritto l’abbigliamento del bimbo al momento del suo allontamento: una maglietta rossa, piedi scalzi e – forse – dei pantaloncini. In effetti, al suo ritrovamento Nicola indossava proprio una maglietta rossa. Ma era sprovvisto di mutandine, pantaloncini o altro. Aveva invece dei sandali, indossati e legati perfettamente. Può un neonato di 21 mesi da solo alzarsi dal letto, cercare e indossare in maniera corretta le sue scarpe, aprire la porta di casa e allontanarsi in solitudine al buio, tra i boschi?
Nessuna traccia di escrementi sulla sua maglietta, né sul suo corpo: com’è possibile che in 30 ore non abbia fatto né cacca, né pipì? O che, se l’ha fatta, non ne sia rimasta alcuna traccia?
Inoltre, il bimbo è stato ritrovato all’interno di una scarpata profonda 30 metri: possibile che ci sia finito dentro senza nemmeno ferirsi?
UNA STORIA CHE SI RIPETE
Gli allontanamenti non sarebbero una novità per la famiglia Tanturli. Anche il fratello più grande di Nicola, di soli 4 anni, si sarebbe allontanato da casa. A raccontarlo è un abitante di un casolare a 2 km di distanza dall’abitazione della famiglia. Anche il fratellino, dunque, sarebbe molto “intraprendente”, tanto da essersi allontanato allo stesso modo, percorrendo diversi chilometri nonostante la tenera età.
Pure in quel caso i genitori non avvisarono le forze dell’ordine; fu il vicino ad avvertire direttamente la famiglia e a consentirne il ritrovamento.
I carabinieri della compagnia di Borgo San Lorenzo hanno inoltrato gli atti relativi alla vicenda alla procura di Firenze che ha subito aperto un fascicolo conoscitivo al momento senza ipotesi di reato.
L’ipotesi resta quella dell’allontanamento volontario di Nicola. Ma i documenti potrebbero essere trasmessi alla procura dei minori per la valutazione di aventuali azioni a tutela del minore.
In ogni caso, il suo ritrovamento e le sue condizioni di salute rappresentano un vero e proprio miracolo per cui tutta la comunità gioisce.
Prima di fare delle illazioni del genere occorrerebbe azionare il cervello. Per quasi tutti questi fantomatici “dubbi” che lei pone, c’è una spiegazione per cui non serve di certo scomodare uno scienziato. Assenza pannolino e sandali calzati: I genitori hanno già fornito una risposta razionale e completa per questa domanda: il bambino si era fatto male; ha fatto delle coccole con la mamma ed è crollato dal sonno. Chiunque abbia avuto un bimbo piccolo sa quanto sia difficile a volte fargli prendere sonno, per cui lo avranno semplicemente “appoggiato” sul letto così come era vestito per non svegliarlo. Pipì e cacca: provi lei a non mangiare e bere per 2 giorni per vedere quanta pipì e cacca fa. Anche l’allontanamento del fratello mi pare un particolare ininfluente. Si parla comunque di qualche centinaio di metri. Per il resto della storia, nessuno può sapere con certezza la dinamica dell’accaduto, sappiamo solo che il bambino è stato veramente fortunato e tutti gioiamo per la sua salute. Sarà stata fortuna, sarà stato il suo grande senso dell’adattamento essendo cresciuto in natura, nessuno lo sa. Ci sono comunque delle istituzioni che hanno il compito di indagare in caso venisse rilevato qualcosa di diverso dall’ipotesi dell’allontanamento volontario e non mi sembra che stiano lavorando in questo senso. Forse adesso è arrivata l’ora chiudere questo capitolo e lasciare in pace questi 2 genitori che hanno vissuto momenti terribili.
Tutto assurdo