Al sit-in promosso dall’associazione Agende Rosse insieme al fondatore di Controcorrente, Ismaele La Vardera, ci sono vittime di mafia che hanno sposato l’iniziativa politica del deputato regionale, la segretaria della Commissione antimafia siciliana Roberta Schillaci del Movimento 5 Stelle, e c’è anche il vice presidente della Camera dei deputati Giorgio Mulè. Non può sfuggire il peso della presenza di Mulè, esponente di Forza Italia, alla manifestazione contro la mafia a Mondello in cui il maggior catalizzatore è quel La Vardera entrato in forte contrasto con l’assessore regionale alle Attività produttive Ed Tamajo e con il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Il primo, come ha ricordato ieri nella piazza di Mondello La Vardera, ha sostenuto che il deputato infanga la borgata marinara di Palermo. Il secondo, per il leader di Controcorrente, è reo di non aver speso una parola in sostegno del deputato oggi sotto scorta e contro la presenza di esponenti di una famiglia mafiosa su una concessione pubblica.
Interviene La Vardera
L’intervento di La Vardera in piazza, con un microfono amplificato, è stato disturbato da un uomo che ha sostenuto l’estraneità del boss Genova da Mondello, dove “non si è mai visto”, e che “a Mondello non c’è mafia”. Poi identificato dalle forze dell’ordine, e riferito dallo stesso La Vardera ai giornalisti, l’uomo sarebbe risultato un consigliere della circoscrizione in cui ricade Mondello e “vicino all’assessore Tamajo”. La vicenda della spiaggia “salotto buono della città”, delle assunzioni fatte dalla Italo Belga, degli appalti nel quartiere, rischia di aprire una crisi importante in Forza Italia. “Ho invitato l’assessore Tamajo”, ha detto La Vardera in piazza. Ma Edy Tamajo, residente proprio a Mondello, in piazza non c’era. Di contro c’era Mulè.
“Ho ricevuto questo messaggio questa mattina dal vice presidente della Camera che mi diceva ‘ci sarò per abbracciarti e sostenerti’ e mi ha fatto specie perché è lo stesso partito di Edmondo Tamajo, ed è strana questa cosa perché se stiamo infangando Mondello evidentemente c’è un problema all’interno di Forza Italia e devono mettersi d’accordo tra di loro perché effettivamente se lo ritiene il vice presidente della Camera che non stiamo infangando Mondello e se lo ritiene la Commissione nazionale antimafia che la prossima settimana mi audirà sui temi di Mondello, effettivamente c’è un problema”. Così Ismaele La Vardera sulla presenza di Giorgio Mulé nel suo primo ritorno nella borgata marinara dall’episodio estivo dei tornelli e adesso sotto scorta.
Mulè: “Chi denuncia va protetto, non isolato”
Giorgio Mulé, cui abbiamo chiesto se la sua presenza a Mondello acuisce le frizioni all’interno di Forza Italia, risponde senza esitazione: “Quando ci sono delle minacce, che fanno dire al prefetto di Palermo, responsabile per l’ordine e la sicurezza pubblica, che va assegnata una scorta a chi ha fatto delle denunce, non è possibile che qualsiasi livello istituzionale non si metta a protezione di questa persona. Si può pensarla diversamente, si può pensarla in maniera anche opposta, ma di fronte a delle minacce che dicono al prefetto di obbligarlo alla scorta armata – perché evidentemente c’è un pericolo anche per la vita di queste persone – noi litigheremo ovunque ma guai a isolare o a lasciare solo chi fa queste denunce perché lo si espone a un rischio ancora più grande”. Un’opinione drasticamente opposta a quella del compagno di partito Tamajo, dal sapore di ammonizione anche nei confronti del presidente della Regione, quella di Giorgio Mulè.
La spaccatura dentro Forza Italia
Sulla divisione interna a Forza Italia, con riferimento diretto a Edy Tamajo che su La Vardera ha affermato che “infanga”, Mulé risponde che i deputati nazionali di Forza Italia hanno chiesto l’audizione di Ismaele La Vardera in Commissione nazionale antimafia. “Sono stati l’onorevole Castiglione per primo, io mi sono aggregato”, ricorda il vice presidente della Camera. La conclusione per Giorgio Mulè è che “se ha infangato, e c’è una comunità infangata, ci sono gli strumenti anche per rivalersi” su quelle che sono le eventuali responsabilità dell’onorevole La Vardera. In altre parole, sembra che la parte parlamentare nazionale di Forza Italia stia dicendo a quella siciliana come andava e deve essere affrontata la situazione che al momento vede vittima sotto scorta armata Ismaele La Vardera e al vaglio di tutte le autorità inquirenti l’apparente lunga mano della mafia sugli affari di Mondello.
Mulè e la Sicilia: “Ci sono e ci resto”
Ad esito di questa “lezione” civica impartita da Mulé ai colleghi forzisti siciliani, la domanda sembra ineludibile: Permane la sua disponibilità nel 2027 a un’eventuale candidatura alla Presidenza della Regione? La risposta di Giorgio Mulé è chiara, il vice presidente della Camera non tira indietro la gamba, pur premettendo una battuta che trae spunto dalle condizioni meteo che da lì a breve avrebbero reso Mondello un lago sul mare: “Vede che ci sono delle interferenze, ci sono dei temporali? Lei vuole fare arrivare qua lo tsunami. Io mi occupo della Sicilia quotidianamente e mi occuperò della Sicilia fin quando potrò; poi si vedrà in quale ruolo, ma io sono qua. Ci sono e ci resto”.

