Multiservizi, buco, in giudizio quattro dirigenti regionali - QdS

Multiservizi, buco, in giudizio quattro dirigenti regionali

Multiservizi, buco, in giudizio quattro dirigenti regionali

giovedì 23 Gennaio 2020

Per danno all'erario da quasi quattro milioni di euro. La richiesta è venuta dalla Procura della Corte dei conti. Non erogavano il Tfr agli ex dipendenti di aziende liquidate e questi chiedevano pignoramenti aggredendo il bilancio regionale

La Procura regionale della Corte dei conti, dopo accertamenti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo, ha citato in giudizio per danno all’Erario Francesco Sucato, Vincenzo Iuculano e Antonella Natoli, tutti dirigenti del Dipartimento regionale dell’Energia tra l’anno 2014 e l’anno 2016, e Silvio Piombino funzionario dello stesso Dipartimento.

Dall’attività d’indagine è stato possibile accertare un presunto danno erariale a carico dell’amministrazione regionale di tre milioni e 621 mila euro che sarebbe stato provocato dal mancato controllo di molteplici procedure di pignoramento eseguite da ex dipendenti della società Multiservizi Spa ai danni del bilancio Regionale.

In sintesi, secondo i magistrati contabili, posta in liquidazione, la società Multiservizi non erogava il Tfr ai propri ex dipendenti, i quali, del resto, venivano riassorbiti nella neocostituita Sas Spa. I lavoratori, potendo così vantare un credito nei confronti della multiservizi, attivavano procedure di pignoramento , aggredendo il bilancio regionale.

Un tipo di procedura possibile in quanto a sua volta la società Multiservizi era creditrice nei confronti della Regione siciliana per somme derivanti da un contratto di servizio di cinque milioni e 250 mila euro.

Sulle molteplici procedure di pignoramento non è intervenuta alcuna concreta ed efficace azione di monitoraggio, verifica e contrasto da parte degli uffici regionali e ciò ha comportato un ingiustificato esborso da parte dell’amministrazione regionale per somme molto al di sopra dell’originario credito.

Le somme, ad oggi accertate, che sono state erogate ai soggetti che hanno agito nei confronti dell’amministrazione regionale ammontano a quasi nove milioni di euro con una differenza indebita di tre milioni e 621 mila euro.

I magistrati contabili hanno individuato come presunti responsabili della mancata azione di monitoraggio e contrasto i soggetti che a vario titolo avevano competenze, all’epoca dei fatti, sulle procedure di pignoramento suddividendo il danno tra gli stessi in relazione all’apporto causale di ciascuno dei convenuti.

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