Se ne va all’età di 104 anni il riesino Salvatore Russo, deportato della Seconda Guerra Mondiale ed Eroe di Guerra insignito della Medaglia d’onore della Repubblica Italiana. Muore nella sua Riesi, in provincia di Caltanissetta, e a darne notizia è l’Anpi insieme al comitato provinciale Anpi del capoluogo nisseno.
Aneddoti e tristi episodi
Fu aviere dell’esercito e presidente onorario dell’Anpi di Riesi. Particolarmente ricca di avvenimenti e aneddoti, la storia di Russo si intreccia con la Seconda Guerra Mondiale. In particolare quando venne catturato dai tedeschi in Albania, o quando, costretto come gli altri a lavorare in fabbrica su turni di 12 ore, alternativamente di giorno e di notte, insieme ai compagni di prigionia era costretto a subire sovente angherie. A tal proposito Russo ricordava: “Per la fame commettevamo qualche furto. Avevamo rubato le patate da un magazzino vicino. Ci hanno preso e portato in una stanza facendoci mettere in uno sgabello a petto in giù con la testa fra le gambe dei tedeschi e un altro che dava bastonate”.
Esperienze riportate sui libri
Il 28 gennaio 2017 Russo ha ricevuto la medaglia d’onore del Consiglio dei Ministri come deportato Imi dal prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta. La sua storia è stata pubblicata all’interno del manoscritto Resistenti, storie di antifascisti, partigiani e deportati di Riesi.

