La guerra a Gaza riguarda la Sicilia direttamente, non solo sul fronte umano ma anche in virtù della posizione strategica dell’Isola e della presenza sul territorio di siti e basi militari potenzialmente sensibili come Sigonella e il Muos di Niscemi. Proprio su quest’ultimo si concentrano le preoccupazioni della comunità e delle associazioni, in particolare l’Associazione Antimafie “Rita Atria”, che nelle scorse ore ha divulgato una nota con un appello diretto al Governo italiano per verificare se il sito sia anche in minima parte coinvolto in azioni militari attive legate al conflitto tra Israele e Hamas.
Un tema, questo, già affrontato recentemente durante le fasi acute della crisi USA-Iran e, in considerazione delle tensioni internazionali scatenate dalla guerra Russia-Ucraina prima e dal conflitto Israele-Hamas poi, nell’ambito del più vasto dibattito sul riarmo che ha investito tutta l’Europa (e non solo).
Guerra a Gaza e Muos di Niscemi, l’appello al Governo
Al Governo, di fronte a un costante peggioramento del conflitto che sta destabilizzando il Medio Oriente e provocando un disastro umanitario a Gaza, l’Associazione antimafia chiede di “esercitare pienamente i propri poteri di controllo e trasparenza in merito all’utilizzo della base di telecomunicazioni militari MUOS”, che “rappresenta uno dei quattro nodi terrestri globali del sistema MUOS, rete satellitare in grado di garantire comunicazioni strategiche sicure alle forze armate statunitensi e alleate in tutto il mondo”.
L’associazione richiede che il Governo italiano verifichi “se e in che modo le parabole e le infrastrutture del MUOS di Niscemi stiano supportando operazioni militari attive” e renda pubbliche “le informazioni essenziali sulle attività svolte” da una struttura militare tanto strategica quanto delicata posta nel territorio siciliano. Un appello a una comunicazione più chiara, insomma, direttamente ai vertici nazionali per rassicurare una popolazione che recentemente – per chiedere azione per la pace – è anche scesa in piazza.
Momento decisivo per le sorti del conflitto
Mentre in Sicilia torna l’attenzione sul potenziale ruolo del Muos di Niscemi nell’ambito della guerra di Gaza, il mondo diplomatico è in azione per trovare un accordo sul cessate il fuoco. Decisivo sarà l’incontro tra il presidente statunitense Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, reduce da un contestato discorso alle Nazioni Unite. L’ipotesi è che sia pronto un piano per la pace in 21 punti, che prevede tra i punti principali il rilascio di tutti gli ostaggi entro 48 ore dal “sì” e il ritiro graduale delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza, ma anche due livelli di governance ad interim a Gaza (senza alcun ruolo per Hamas). I Paesi arabi si sarebbero detti favorevoli, ma non c’è ancora certezza dell’approvazione delle due parti coinvolte nel conflitto.
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ANiedbalski, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
