ROMA – La ricerca, le invenzioni, l’innovazione sono il motore di un paese. Senza questi elementi non c’è progresso o crescita economica che sia sostenibile. Lo scorso 2 marzo, il Quotidiano di Sicilia fotografava una Sicilia a motore spento sotto il profilo della capacità di innovazione.
Secondo i dati che in esclusiva il Ministero dello Sviluppo economico ha fornito al QdS, nel 2021 in Sicilia sono state presentate ben 290 domande di brevetto, di cui 140 hanno ottenuto la concessione europea.
Il dato rappresenta una goccia nel mare: parliamo dell’1,56% del totale italiano: nell’intera Penisola ne sono stati concessi ben novemila durante l’ultimo anno. Un gap con il resto d’Italia che secondo il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace, è imputabile al “maggior numero di aziende presenti al nord”.
Nella consapevolezza che se l’innovazione si lega direttamente alla competitività (da cui dipende la capacità stessa di sopravvivenza delle imprese), ancora molto resta da fare per la Sicilia e per l’intero Sud.
Ecco perché, proprio qualche giorno fa, è stato pubblicato sul sito del ministero dell’Università e della Ricerca il bando previsto per la creazione di almeno 10 e fino ad un massimo di 14 grandi Partenariati estesi alle università, ai centri di ricerca, alle aziende sul territorio nazionale.
L’investimento di 1,61 miliardi in tutto, di cui almeno il 40% nelle regioni del Mezzogiorno, è previsto all’interno della Missione 4 ‘Istruzione e ricerca’ – Componente 2 ‘Dalla ricerca all’impresa’ del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e ha l’obiettivo di finanziare progetti di ricerca di base per rafforzare le filiere della ricerca a livello nazionale e promuovere la loro partecipazione alle catene di valore strategiche europee e globali.
Il Mur spiega che l’avviso prevede che soggetti proponenti possano essere solo le Università statali e gli enti pubblici di ricerca vigilati dal Mur e che le proposte debbano prevedere la creazione di partenariati estesi organizzati con una struttura di governance di tipo Hub&Spoke. Sarà possibile finanziare dottorati di ricerca e attività di ricerca fondamentale e applicata, progetti di supporto alla nascita e allo sviluppo di start-up e spin off da ricerca, attività di formazione in sinergia tra Università e imprese, con particolare riferimento alle Pmi, per ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dalle Università.
I partenariati che si realizzeranno con i nuovi bandi Pnrr pubblicati oggi dal Mur coprono molti settori e tra i più innovativi della ricerca. Le tematiche, già indicate nelle Linee Guida del Mur di ottobre 2021, comprendono Intelligenza artificiale; Scenari energetici del futuro; Rischi ambientali, naturali e antropici; Scienze e tecnologie quantistiche; Cultura umanistica e patrimonio culturale; Diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione; Cybersecurity; Conseguenze e sfide dell’invecchiamento; Sostenibilità economico-finanziaria dei sistemi e dei territori; Modelli per un’alimentazione sostenibile; Made-in-Italy circolare e sostenibile; Neuroscienze e neurofarmacologia; Malattie infettive emergenti; Telecomunicazioni del futuro.
Il ministero avverte infine che le proposte progettuali per la costituzione dei partenariati estesi potranno essere presentate esclusivamente attraverso il portale Gea a partire dalle ore 12 del 6 aprile 2022, fino alle ore 12 del 13 maggio.

