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Musei dietro le sbarre, il Dpcm condanna la cultura e libera le pecore

Musei dietro le sbarre, il Dpcm condanna la cultura e libera le pecore

Nel primo fine settimana del nuovo mini-lockdown piazze, mercati e negozi sovraffollati mentre i musei, facilmente controllabili, restano chiusi

CATANIA – Con il Dpcm n. 3943 del 4 novembre il presidente del Consiglio Conte ha ritenuto opportuno chiudere musei (e relative mostre) come misura di contrasto alla diffusione del Covid 19.

Musei dietro le sbarre, il Dpcm condanna la cultura e libera le pecore

Musei e mostre che, in assenza di turisti, potevano rappresentare una valvola di sfogo “sana” per tanti cittadini costretti alle nuove serrate e che avrebbero potuto redistribuire il flusso di quanti in Sicilia hanno deciso comunque di uscire di casa affollando piazze, mercati e negozi (aperti quelli al di fuori dei centri commerciali, che poi, perché questa discriminazione?).

Numerose foto girate sui social hanno mostrato una via Etnea affollata sabato e domenica pomeriggio. Per non parlare dei mercati all’aperto, come la Fiera a Catania, in cui il 50% degli avventori e il 90% dei venditori (foto alla mano) non usavano la mascherina o la indossavano “sportivamente”, chi al braccio, chi penzolante in un orecchio.

Controlli praticamente inesistenti e cittadini alla deriva. Come per le pecore di un gregge, che necessitano del pastore e dei cani pastore per mantenere l’ordine, migliaia di persone si sono riversate allegramente per strada in questo primo fine settimana di semi-lockdown, contravvenendo a ogni regola, pronte però a lamentarsi con il Governo “costretto” a “rinchiudere” in casa, per evitare il dilagare del virus, anche tantissime persone che sanno ben convivere con il Coronavirus, nel rispetto di se stessi, degli altri e quindi delle regole.

Musei dietro le sbarre, il Dpcm condanna la cultura e libera le pecore

E torniamo quindi ai musei e alla cultura. Un’occasione persa per dare respiro (sano, come già detto) alle persone e perché no, nuova luce ai musei stessi, rivalutandone la loro utilità anche sociale, sempre nel rispetto delle regole.

Musei dietro le sbarre, il Dpcm condanna la cultura e libera le pecore

Nella carrellata di immagini (foto di J. Basurto) è possibile vedere una sfilza di siti architettonici e musei tristemente chiusi a Catania (come del resto avvenuto in tutta Italia). Musei facilmente controllabili con ingressi contingentati, misurazione della temperatura e distanziamento. Addirittura sarebbe stato auspicabile consentire gli spostamenti extra-comunali per raggiungerli, in famiglia, al sicuro delle proprie automobili, piuttosto che consentire il disordine e ulteriori assembramenti di piazza in assenza di controlli.

Dario Raffaele