Un progetto di Francesco Giunta, poeta cantautore e cantastorie, appassionato linguista e maestro di cunto. Insieme a lui le voci di Cecilia Pitino, Alessandra Ristuccia, Laura Mollica, Giulia Mei
Fabrizio De André de “La buona novella”
riletto, rivissuto e reinterpretato in siciliano. Un progetto di Francesco
Giunta, poeta, cantautore e cantastorie, appassionato linguista e maestro
di cunto. Insieme a lui che dirige questa opera corale, le voci di interpreti
come Cecilia Pitino, Alessandra Ristuccia, Laura Mollica, Giulia Mei cui
è affidato il canto e l’incedere, accompagnate al pianoforte da Beatrice
Cerami nella registrazione e nell’ambientazione ritmica curate da Giuseppe
Greco.
E quel breve narrare extra muros dell’amico di sempre Edoardo
De Angelis. Con la sua voce profonda e autorevole a dare il timbro
definitivo. Per garantirne quanto più l’aderenza all’opera di De André, Sony
Music Italia ha concesso l’uso della grafica originale, Universal Music
Italia l’utilizzo dei testi originali in italiano.
“Una riscrittura. Una rilettura che vuole prendere le
mosse o forse riprenderle dal grande lavoro del Fabrizio De André dialettale,
che in questo progetto passa diretto per la lezione che Pier Paolo Pasolini
ci ha insegnato nel Decamerone, ne I racconti di Canterbury: un’Italia
da riscoprire attraverso le sue tante lingue. In questo caso la storia dei
vangeli apocrifi rivissuto in un sentito dialetto siciliano, riscritta da
Francesco Giunta con la benedizione del professore Giovanni Ruffino,
linguista, dal 2017 anche accademico della Crusca”, affermano i promotori
dell’opera musicale.
Nelle intenzioni di Giunta, questa riproposta unica, inedita
de La buona novella guarda con il pensiero e il sentimento a Rosa
Balistreri. Lui che dal 1996 al 1998 ha collaborato con
l’amministrazione di Licata per dare vita al “Centro Rosa
Balistreri” e poi ha pubblicato con l’etichetta Teatro del Sole una
serie di dischi che hanno definitivamente segnato il ritorno sulle scene del
repertorio dell’artista siciliana. Esce allora un album in vinile a tiratura
limitata numerata di 500 copie, disco a chilometro zero, costruito e prodotto
grazie agli Amici per Buona Novella, tutti citati nel libretto, nome per nome,
come fosse un appello d’amore. Dice Francesco Giunta: “Quelle parole si
innestarono nella mia esistenza diventandone parte. Non voglio che mi diventino
estranee.”