Aveva compiuto 84 anni in aprile. Nato a Campobasso era diventato uno dei più importanti "crooners" italiani. Aveva anche composto colonne sonore. L'attacco terroristico e l'onoreficenza di commendatore
La notte scorsa, alle 3,30 circa, ha cessato di battere il cuore di Fred Bongusto.
Il celebre artista aveva compiuto 84 anni il 6 aprile scorso e da qualche tempo era alle prese con problemi di salute.
I funerali saranno celebrati a Roma lunedì 11 novembre, con inizio alle 15, nella Basilica di Santa Maria in Montesanto (Chiesa degli artisti), piazza del Popolo.
Alfredo Antonio Carlo Buongusto era nato a Campobasso, ma da quella città aveva presto preso il volo grazie alla suaa voce calda e sensuale che lo rese molto popolare negli anni Sessanta e Settanta, quando aveva portato al successo numerosissimi brani tra cui Frida e Spaghetti a Detroit.
Era considerato il classico cantante “confidenziale”, insieme a crooners come Nicola Arigliano, Teddy Reno, Emilio Pericoli, Johnny Dorelli e l’amico Peppino di Capri. Noto in tutto il Sudamerica, dove si era esibito in numerose tournees, aveva in intenso rapporto con artisti brasiliani come Toquinho (anche lui di origini molisane) e Vinícius de Moraes.
Dagli anni Settanta è stato anche autore di colonne sonore di film, soprattutto nel genere della commedia all’italiana.
Nel 1979 Bongusto era rimasto vittima di un’aggressione da parte di estremisti di destra: due terroristi armati, Cristiano Fioravanti e Alessandro Alibrandi, si introdussero nella sua abitazione spacciandosi per fattorini e, dopo avere legato, imbavagliato e malmenato le due donne presenti (la moglie Gabriella Palazzoli e la loro governante), portano via dalla casa denaro, gioielli e il disco d’oro di Bongusto, per un valore di diverse centinaia di milioni.
Negli anni Novanta Bongusto era stato anche Consigliere Comunale a Bari, eletto nel Partito socialista italiano.
Nel 2005, il 26 maggio, fu insignito dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dell’onorificenza di Commendatore ordine al merito della Repubblica italiana.
L’ultima delle sue apparizioni pubbliche risale al 22 aprile 2013, in occasione del concerto in ricordo di Franco Califano, quando cantò il brano scritto per lui dallo stesso artista intitolato “Questo nostro grande amore”.