Un rifiuto ideologico che ha sconfinato in un nuovo messaggio culturale: l'ideologia del rifiuto. Il contrasto è una caratteristica siciliana.
A Palermo c’è un nuovo museo nato sul web grazie all’apporto spontaneo di tanti cittadini, che hanno voluto fotografare scorci particolari, suggestivi manufatti e opere d’arte spontanea, da neoavanguardia, che a Palermo spuntano come i “babbaluci” quando piove.
Il Museo virtuale, ma molto reale, realizzato grazie alla pervicace, potremmo definirla koreana, intuizione dell’Oste e maître à penser Giuseppe Bonomo, ha dato un nuovo senso estetico a questa città délabré. La bruttezza come archetipo artistico.
Ci aveva già provato Rosenkranz con la sua Estetica del brutto, tradotto e pubblicato in Italia guarda caso da una società editrice palermitana, Aesthetica Edizioni, che aveva in Luigi Russo, titolare della cattedra di Estetica, e Lucia Pizzo, studiosa di psicologia dell’arte, i suoi fondatori.
Evidentemente Palermo ha un antropologico gusto originario per il senso estetico della bruttezza, che in alcune forme estreme sconfina nel trash.
Probabilmente la esagerata bellezza della Conca d’Oro, cantata dai poeti emiri arabi, ha provocato per reazione una corrente di pensiero che ne esalta l’opposto. Il Brutto come contrapposizione ideologica al bello. È un concetto molto popolare se vogliamo.
Se Emiri e Baroni, Principi e borghesi parvenu, gareggiavano per rendere omaggio alla Bellezza autoctona di questo paradiso terrestre, il popolo, in parte affamato, in parte disilluso, poteva solo gareggiare per la sporcizia e la bruttezza.
Un rifiuto ideologico che oggi ha sconfinato in un nuovo messaggio culturale: l’ideologia del rifiuto. Una società dove il consumo insegue l’uomo produce naturalmente un flusso verso l’abbandono di parti di noi.
La contrapposizione, il contrasto, è una caratteristica infinitamente siciliana. Siamo la terra dove Eros e Thanatos lottano per la prevalenza nel nostro destino mortale. Così è il binomio contrastante tra il Bello e il Brutto.
Certo c’è il pericolo di una devianza politica di questo fenomeno, che oggi è solo culturale. A qualcuno potrebbe venir in testa di fondare un movimento, dal nome Diventerà Bruttissima, lanciando la sanatoria per le multe sui rifiuti. Si sa quanto piacciano le sanatorie in Sicilia.
Intanto il MUSPAT, il Museo spontaneo della avanguardia Trash, è una delle poche realtà che fotografano l’evoluzione socio-antropologica di una città che barcolla ma non molla. Forse.
Così è se vi pare.
Fonte foto: Facebook – Muspat – Museo Spontaneo della Neo Avanguardia Trash – Palermo