Musumeci avvia le consultazioni incassando la fiducia della Lega - QdS

Musumeci avvia le consultazioni incassando la fiducia della Lega

Musumeci avvia le consultazioni incassando la fiducia della Lega

giovedì 27 Gennaio 2022

Vertice con il segretario regionale Minardo in vista del rimpasto di Governo. Intesa fino a fine legislatura. Poi si parlerà delle elezioni di novembre

PALERMO – Mentre la politica nazionale è in pieno fermento per le elezioni del Presidente della Repubblica, hanno preso il via le consultazioni del presidente della Regione, Nello Musumeci, con i partiti di maggioranza.

L’obiettivo del governatore è quello di fare un giro d’orizzonte incontrando tutte le forze politiche della coalizione per una verifica che dovrà portare al varo di una “Giunta elettorale”. Ieri il presidente ha incontrato il segretario della Lega Nino Minardo, che ha riconfermato la volontà di proseguire nell’impegno di Governo fino a fine legislatura, mentre si è riservato di confrontarsi con il partito in Sicilia e con il leader Matteo Salvini prima di esprimersi sulla ricandidatura di Musumeci alla Presidenza della Regione.

Il giro di consultazioni è stato possibile anche grazie allo stop alle sedute dell’Ars, proprio in attesa dell’elezione del Capo dello Stato. E la necessità di fare un giro di consultazioni interne alla maggioranza è nata lo scorso 12 gennaio, proprio dopo la votazione all’Ars per la scelta dei tre delegati regionali per l’elezione del prossimo inquilino del Quirinale. Una votazione che ha visto Musumeci arrivare terzo, ottenere 15 voti in meno del presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, ed essere superato anche da Nuccio Di Paola, capogruppo del M5s votato dalle opposizioni ma anche da pezzi del centrodestra (appena 29 voti per Musumeci, Miccichè a quota 44 e Di Paola a 32.

Abbiamo bisogno di ristabilire un rapporto tra la Giunta e i deputati della coalizione. Ecco perché, come primo atto azzero la Giunta”, aveva annunciato in un primo momento il presidente della Regione. Un fulmine a ciel sereno che aveva provocato molte polemiche. Le opposizioni avevano chiesto le sue dimissioni perché non più rappresentativo della maggioranza, ma il governatore ha rapidamente fatto marcia indietro parlando in terza persona. “Qualcuno ha scritto Musumeci si dimette – aveva dichiarato – io non lascio, raddoppio, rilancio; perché so di avere dalla mia parte la stragrande maggioranza del popolo siciliano al di là dei partiti”.

E in merito ai voti venuti meno a Sala D’Ercole, il governatore è stato molto duro: “Sono deputati che mi hanno fatto richieste irricevibili e quindi ho dovuto dire di ‘No’, o deputati con i quali per una questione di igiene non ho voluto avere rapporti negli ultimi anni. Faremo un Esecutivo che deve portarci fino all’ultimo giorno di campagna elettorale. Un esecutivo responsabile. Parlerò con i rappresentanti dei partiti del centrodestra, chiederò di darmi una rosa di assessori, alcuni probabilmente saranno confermati, e andremo avanti fregandocene di questi mezzucci”.

Da qui il giro di consultazioni, anche se il risultato del voto a Roma per il Presidente avrà il suo peso con le alleanze e le convergenze che si andranno a costituire. La Sicilia del resto dovrà affrontare le elezioni un anno prima di quelle nazionali e prepararsi per tempo. Cosa che alcuni partiti di maggioranza stanno già facendo: Forza Italia e Sicilia Futura-Italia Viva alle prossime elezioni comunali e regionali si presenteranno insieme, con liste comuni. “Rifletteremo se sarà una o più di una, ma di certo lavoreremo insieme”, ha detto il presidente dell’Ars e coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè.

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