Musumeci, “Finora abbiamo retto, adesso temiamo il peggio” - QdS

Musumeci, “Finora abbiamo retto, adesso temiamo il peggio”

Musumeci, “Finora abbiamo retto, adesso temiamo il peggio”

martedì 17 Marzo 2020

E invoca più controlli allo Stretto di Messina: "Soltanto una pattuglia di poliziotti, non ci si è resi conto della gravità della situazione". Intanto i casi positivi in Sicilia salgono a 237. Quattro idecessi.

«Quello che avviene in queste
ore al porto di Villa San Giovanni è grave. Soltanto una pattuglia della
polizia per i controlli ai pullman e alle automobili in attesa di imbarcarsi
sui traghetti per la Sicilia, malgrado il provvedimento di divieto emanato ieri
dal ministro dei Trasporti, su mia richiesta».

La denuncia è del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, secondo il quale «non ci si è resi conto della gravità della situazione. Allo Stretto sono rimaste solo le poche guardie del Corpo forestale regionale ad eseguire i controlli, di fronte a migliaia di mezzi in arrivo con persone di cui non conosciamo lo stato di salute. Al ministro dell’Interno, di cui ho apprezzato la disponibilità in questi giorni per altri problemi, faccio appello affinchè disponga allo Stretto di Messina quanti più uomini in divisa per creare una cintura che lasci entrare sull’Isola solo chi ne ha diritto». 

Salgono intanto a quattro le vittime del Coronavirus in Sicilia. Un ottantenne di Sortino (Sr), un 58enne di Caltanissetta, la terza è un 52enne morto a Catania, già ricoverato in ospedale in terapia intensiva per insufficienza respiratoria. La quarta vittima si registra in provincia di Enna .
è un’anziana donna morta ieri il cui tampone, risultato positivo, è stato effettuato dopo il decesso. Sono stati già attivati tutti i protocolli per i familiari che ora si trovano in quarantena mentre si sta provando a rintracciare tutte le persone che sarebbero entrate in contatto con la donna.
Intanto l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza ha fatto sapere di avere preso contatto con una azienda siciliana che ha avviato la produzione di dispositivi di protezione individuale. “Nessuno più di me è consapevole dell’urgenza dell’approvvigionamento a tutela dei lavoratori della sanità, mentre da Roma arrivano altre mascherine inutilizzabili per gli ospedali – ha detto Razza – per questo rinnovo l’appello a tutti gli imprenditori siciliani a mettersi in contatto con la Regione per aumentare la capacità di produzione e superare assieme questo momento difficilissimo”.
Il presidente della Regione Nello Musumeci ha tranquillizzato i siciliani sull’approvvigionamento alimentare dell’Isola. “Stiamo immaginando un panorama assolutamente inedito. Sembra che tutti stiamo girando un film su un grande set cinematografico – ha detto il Governatore – come se ognuno stesse recitando una parte surreale. Non eravamo preparati alla epidemia più insidiosa che l’umanità abbia conosciuto negli ultimi cento anni. Il provvedimento adottato d’intesa con il ministro dei Trasporti non impedisce l’arrivo delle derrate in Sicilia. Anzi il limite è soltanto per i passeggeri”.
“ La Sicilia – ha proseguito – è sempre stata una terra aperta, un luogo d’incontro e di confronto, però mai come in questo momento diventa la terra più a rischio. Noi non siamo soltanto una regione italiana, ma una regione di frontiera dell’Europa. E quindi è chiaro che da noi è maggiore l’apprensione, l’ansia per un rischio che sta montando nelle ultime giornate”.
Musumeci ha voluto anche ribadire la limitazione dei collegamenti da e per la Sicilia: un solo volo per Roma, da Palermo e da Catania, un solo treno da Roma per Messina.
“Temiamo il peggio che, secondo gli esperti, potrebbe essere alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima – ha proseguito il presidente – Abbiamo immaginato anche un Piano B, che ci consenta di aumentare di altri duecento i posti per la rianimazione e di un paio di migliaia in generale di sub rianimazione e per gli ospedalizzati non gravi”.
L’ultimo aggiornamento sul Coronavirus in Sicilia vede 238 positivi di cui 114 ricoverati, (21 a Palermo, 53 a Catania, 10 a Messina, 2 ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 6 a Enna, 2 a Ragusa, 10 a Siracusa e 7 a Trapani) di cui 28 in terapia intensiva, 112 in isolamento domiciliare, 8 guariti e 4 deceduti. Catania risulta ancora la provincia più colpita.  

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