“Il mio governo, già prima che scoppiasse la guerra, ha preparato un piano energetico. Il rigassificatore di Porto Empedocle è stato messo in naftalina per sette/otto anni, anche perché le comunità locali non sempre sono state sufficientemente informate”. Così il governatore siciliano, Nello Musumeci, intervenendo a Omnibus su La7.
Musumeci, “Da Porto Empedocle a Priolo, non sono un pericolo per la salute delle comunità”
“C’è una condizione di allarme in una parte della comunità che va neutralizzata con una campagna di comunicazione seria, credibile per far capire che il rigassificatore a Porto Empedocle o nell’area siracusana di Priolo, per fare un altro esempio, non può e non deve costituire un pregiudizio per la salute delle comunità”, ha aggiunto il presidente della Regione siciliana.
Musumeci sul tema energia: “Disposti a fare da tramite, ma con compensazioni”
“Serve capire quanto si possa avviare celermente questa procedura per ridurre il divario rispetto al fabbisogno. La Sicilia è disposta a fare da tramite a patto che ci sia una misura compensativa. Prosegue Musuemci -. In Sicilia approdano due gasdotti (a Gela e a Mazara del Vallo) che portano il gas dall’Africa, ma nell’Isola ci sono anche giacimenti al largo che però non vengono sfruttati al massimo delle loro capacità.
“Se la materia prima arriva – conclude il Governatore della Sicilia – da uno stato guidato da un dittatore possiamo fare finta di niente?”, ha aggiunto poi, “se non vogliamo farlo perché vogliamo applicare ‘l’etica dei principi’, allora rendiamoci autonomi in tema energetico”.

