Dopo le esternazioni sulla situazione economica della Regione da parte del presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha detto ai cronisti riuniti per gli auguri nel Palazzo d’Orleans: “Siamo perfettamente convinti che la manovra non sia una passeggiata: quindici miliardi da recuperare, tra disavanzo e debiti, sono tanti”.
“Qui non ci sono – ha aggiunto, probabilmente rispondendo al consiglio di Micciché che lo consigliava di “farsi aiutare” – scienziati e lavoriamo con gli strumenti di cui disponiamo”.
“Riteniamo – ha concluso – di avere predisposto uno strumento contabile capace di rispondere alle esigenze del momento, se servirà un aggiustamento lo faremo”.
Sacrifici e rinunce da parte di tutti
“La condizione finanziaria – ha poi detto Musumeci rispondendo alle domande dei giornalisti – sarà un elemento che limiterà, per fortuna, solo la spesa corrente e non quella per gli investimenti: dovremo necessariamente operare tagli per un anno, forse per due, poi andremo in pianura se non in discesa”.
“Siamo fiduciosi – ha aggiunto Musumeci – di poter rispondere alle richieste della Corte dei conti anche se con molta difficoltà. Fuori dal Palazzo non si può pensare che il problema della finanza regionale, che il pm dice risalente almeno al 1994, si può affrontare senza sacrifici e rinunce da parte di tutti”.
Concordo con Miccichè sul ruolo dello Stato
“Concordo – ha detto poi il Governatore – con il presidente Gianfranco Miccichè, ha ragione quando dice ci vuole più Stato ma lo Stato è distratto. Io ci vado a Roma, ma vado solo per compiere una missione”.
Sull’ipotesi di un intervento dello Stato in sostegno della Sicilia nel “milleproroghe”, Musumeci ha detto: “Nella prossima settimana dovrei incontrare a Roma il ministro per lo Sviluppo”.
Barone (Uil), no a tagli su servizi essenziali
La risposta alle dichiarazioni di Musumeci da parte dei sindacati non si è fatta attendere: “E’ inaccettabile – ha detto Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia -,che per far fronte al disavanzo aggiuntivo denunciato dalla Corte dei Conti, il governo regionale si prepari a tagliare servizi essenziali ai cittadini”.
“In una regione – ha aggiunto – dove, tra l’altro, sono già in una condizione di criticità, a pagare non possono essere sempre i più deboli”.
“Temiamo – ha concluso Barone – per trasporti, teatri, scuole. Senza contare lavoratori e precari. Questi sono interventi inaccettabili e su queste misure lacrime e sangue la Uil farà di tutto per opporsi”.

