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Mutti: Princes-Carrefour? Tempo giudicherà, non ci si inventa distributori

Sulla lettera ai fornitori sui prezzi “E’ solo una voce un po’ più urlata”

Milano, 10 dic. (askanews) – “Sarà il tempo a giudicare”, l’operazione New Pinces-Carrefour. “Personalmente credo che oggi fare il mestiere del distributore come quello dell’industriale sia un mestiere estremamente complesso – ha detto Francesco Mutti, presidente di Centromarca e Ceo dell’omonimo gruppo di trasformazione del pomodoro – Io vedo sempre più aziende che rinunciano a business secondari per essere sempre più focalizzati e competitivi. Qualcuno dice non mi interessa, benissimo è un modello di business su cui il tempo ci dirà i possibili sviluppi”. Quello a cui non crede Mutti, che è intervenuto sull’operazione in occasione dell’incontro stampa organizzato a Milano da Centromarca, è che “sia un cambiamento del mercato. Non ci si inventa distributori, occorre una cultura molto profonda e specifica che i nostri distributori già hanno. Reinventarsela da industriale mi sembra qualcosa al di là della mia comprensione”.

Mutti ha risposto anche a chi tra i giornalisti gli chiedeva della lettera inviata ai fornitori dalla ex Carrefour, oggi Princes retail, con cui si chiedeva di adeguare i prezzi all’attuale contesto deflativo e di introdurre, dal primo gennaio, un sistema di fatturazione net-net, vale a dire un meccanismo, già diffuso nel mondo dei discount, che consente di concordare con i fornitori un prezzo fisso di base a cui applicare, oltre l’Iva, il ricarico, per arrivare al prezzo finale al consumatore. “Il 99% della distribuzione è alla ricerca di efficientamenti e cerca di offrire prodotti di qualità a prezzi competitivi. Ogni tanto c’è qualcuno che lancia dei messaggi un po’ più urlati – ha commentato Mutti – è solamente una voce un po’ più urlata ma non credo che questo possa portare a delle reazioni”. “Come Centromarca non diamo indicazioni, ci siamo permessi solo di sottolineare che non può essere un modo univoco di negoziare ma deve essere una relazione tra le parti”. “Poi se uno vuole andare verso il discount – ha concluso – si tratta di scelte libere che in generale fanno bene al mercato”.