Milano, 13 nov. (askanews) – È stata presentata in anteprima a Nalles (Bolzano) l’annata 2022 di “NAMA”, il fine wine prodotto in appena duemila bottiglie emblema della ricerca della Cantina Nals Margreid, protagonista di due serate dedicate ai grandi vini bianchi di montagna, il 7 e l’8 novembre. Un appuntamento annuale che la pluripremiata cooperativa che sorge a 16 km da Merano propone ad esperti e professionisti del settore per raccontare la sua filosofia enologica, l’evoluzione del suo stile, la sua capacità di esprimere al meglio il carattere dei suoli alpini.
Nato con il millesimo 2016 come cuvée di Chardonnay, Pinot Bianco e Sauvignon Blanc, “NAMA” si è evoluto fino a diventare nell’annata 2019 un Chardonnay in purezza, prodotto con uve provenienti da un vigneto di 1,3 ettari di proprietà di due conferitori storici, con ottomila piante allevate a guyot che si arrampicano dai 280 ai 350 metri di altitudine. Una vigna solitaria di 32 anni nella zona di Penone, sopra a Magré, un Cru circondato da macchie di bosco, con esposizione Sud-Est e terreni di ghiaia bianca calcarea. Un piccolo gioiello, per un altrettanto vino gioiello che viene lavorato in piccole botti di legno per 18 mesi, poi altri nove mesi in acciaio e infine un anno in bottiglia.
“La preoccupazione più grossa della prima annata era quella di non avere idea di come potesse evolvere un vino che aveva una acidità di 6 g/l, e temendo che i nostri clienti non fossero abituati, ho pensato di realizzare una cuvèe” ha raccontato l’enologo Harald Schraffl, kellermeister della Cantina dal 2005 (e che dunque quest’anno festeggia i due decenni) e uno dei più lucidi esponenti del vino sudtirolese, che ha condotto insieme con la Wine Educator Cristina Mercuri una degustazione verticale delle annate 2016, 2018, 2019, 2020, 2021 fino alla nuovissima 2022, per ripercorrere l’evoluzione di un vino pensato, progettato e realizzato per diventare un grande bianco italiano capace di confrontarsi con le migliori espressioni internazionali. “L’idea è sempre stata quella di fare un vino importante che desse voce nella maniera più elegante alla profondità dei suoli e alla tensione della montagna altoatesina”. E questa 2022, figlia di una bella annata nel complesso equilibrata, è l’ennesima conferma, un’altra variazione sul tema che spicca per l’acidità vibrante, la mineralità sapida, la grande luminosità, la succosa finezza, lo slancio agrumato. Si può già bere se non fosse un peccato, dato che ogni giorno che passa è destinato a regalargli complessità, stabilità e armonia senza togliere nulla alla sua freschezza alpina.
Sabato 8 novembre la Cantina ha proposto un secondo, preziosissimo, incontro dal titolo “Verticale Sirmian Pinot Bianco, Baron Salvadori Chardonnay e NAMA 2022”, dedicato al confronto tra vitigni autoctoni e internazionali. In degustazione cinque annate dello strepitoso “Sirmian Pinot Bianco” (2008, 2015, 2018, 2021 e 2022) e altre cinque del celebre “Baron Salvadori Chardonnay Riserva” (2011, 2014, 2016, 2020 e 2023). Il primo, con vigneti a 700 metri di altitudine, è considerato il simbolo del Pinot Bianco altoatesino, mentre il secondo, prodotto nei cru di Magre a 250 metri, rappresenta la vocazione internazionale di questa Cantina che dedica ai vitigni bianchi il 70% delle sue 1,1 milioni di bottiglie all’anno. Pinot Bianco, Sauvignon, Chardonnay, Gewurztraminer, Pinot Grigio, Riesling e Muller Thurgau la fanno da padrone, lasciando a Pinot Nero, Lagrein, Merlot, Cabernet e Schiava, il ruolo dei comprimari di lusso. Per la cronaca non si può non citare, sopra tutti, l’emozione per il “Pinot Bianco 2015” così come quella per lo “Chardonnay 2014”.
A conclusione delle due giornate, l’azienda ha ospitato “Welcome to Nals Margreid – Nals Margreid’s Friends”, piacevole incontro dedicato al confronto tra produttori provenienti da diverse regioni: Donnafugata, Duemani, Berlucchi, Mazzei, Tenute Bosco, Monteverro, Masciarelli, Argiano e Tua Rita. Un breve giro d’Italia del vino di qualità che si è trasformato in un momento di dialogo e convivialità che ha chiuso le celebrazioni per la nuova annata.
Fondata nel 1932 dall’unione di 32 famiglie di viticoltori, Nals Margreid riunisce oggi 138 soci e coltiva 160 ettari di vigneti tra i 200 e i 900 metri di altitudine distribuiti da Sirmian, dove il Pinot Bianco trova la sua massima espressione, fino a Magre, patria dello Chardonnay. Il Sauvignon cresce sulle colline di Mantele, il Pinot Grigio nel vigneto ‘Punggl’ a sud di Magre, il Pinot Nero nell’Oltradige, la Schiava a Santa Maddalena e il Lagrein nei terreni pianeggianti di Gries.
“La nostra forza – ha affermato il direttore commerciale Gottfried Pollinger, alla guida della Cantina dal 1990 – risiede nella cooperazione e nel legame profondo tra i viticoltori e i loro vigneti. Ogni vino nasce da un equilibrio tra natura, tempo e interpretazione umana”.

