In tutto, all'alba si registravano 5 feriti, due a causa dell'esplosione di petardi.
Eccessiva, come sempre, nei dolori come nelle gioie: “Ecce Napoli” verrebbe da dire dopo i 33 anni di attesa dalla vittoria dell’ultimo tricolore targato “el Diez”. Un popolo, quello partenopeo capace, nella notte più dolce, di sacrificare la vita di un ragazzo di appena 26 anni e di ferirne almeno altri tre. La festa scudetto si trasforma dunque in immane tragedia e ci sarebbe da chiedersi l’ennesimo perchè. E’ attorno alle 2 di notte che giunge la notizia del ferimento di 4 persone causa arma da fuoco. Non passa molto tempo che si apprende la più temuta, quella della morte di uno di loro, Vincenzo Costanzo. Il giovane era stato ricoverato all’ospedale Cardarelli in gravi condizioni.
Nella bolgia del contesto si vagliano diverse ipotesi che potrebbero esulare dalla circostanza dell’euforia collettiva per una vittoria sportiva. La dinamica è in corso d’accertamento. Ciò che tuttavia appare più probabile riguarda l’euforia dei festeggiamenti, con qualcuno pronto a sparare con pistole o altre armi da fuoco. In tutto, all’alba si registravano 5 feriti, due a causa dell’esplosione di petardi.