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Il narcotraffico benzina delle mafie del Sud. Lo spaccio è diventato il business principale

Il narcotraffico benzina delle mafie del Sud. Lo spaccio è diventato il business principale

Il punto della Direzione centrale Servizi antidroga sugli affari della criminalità siciliana, calabrese, campana e pugliese

ROMA – “Il traffico di stupefacenti continua a rimanere il principale reato fine delle organizzazioni criminali, le cui strutture e compagini si caratterizzano per la loro transnazionalità e per la tendenza a intessere relazioni reciproche al fine di massimizzare i guadagni”. Lo certifica la relazione 2025, elaborata sui dati raccolti nel corso del 2024, pubblicata nei giorni scorsi dalla Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa).

Come scrive all’interno del report il direttore centrale, Generale di Divisione dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Spina, “dallo studio di tutti gli indicatori utilizzati si conferma la centralità del traffico di stupefacenti nelle strategie criminali organizzate e la preoccupante crescita di alcuni fenomeni delinquenziali connessi. Il dispositivo di contrasto nelle zone di frontiera, poi, continua a evidenziare la crescente vulnerabilità degli ambienti portuali, con connivenze e corruttele di operatori interni agli scali per il recupero e l’esfiltrazione dei grossi carichi di cocaina occultati nei container in arrivo dal Sudamerica, nonché le nuove modalità adottate dalla criminalità per ridurre il rischio in caso di intervento delle Forze dell’ordine”.

“Ai citati aspetti logistici – aggiunge Spina – si affiancano dinamiche di traffico basate, sempre più, sull’utilizzo di piattaforme digitali di comunicazione…

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