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Nasce Fondazione Humanitas Sicilia, Repici: “La ricerca deve restare in Sicilia”

Nasce Fondazione Humanitas Sicilia, Repici: “La ricerca deve restare in Sicilia”
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La Fondazione Humanitas Sicilia è già operativa. Le prime iniziative riguarderanno il finanziamento di progetti di ricerca.

“La ricerca viaggia più veloce dell’innovazione clinica. Abbiamo bisogno di uno strumento stabile per trattenere i nostri giovani. Non vogliamo più vederli partire per lavorare negli Stati Uniti”. Con queste parole il professor Alessandro Repici ha aperto la presentazione della Fondazione Humanitas Sicilia, organizzata all’Auditorium dell’Istituto Clinico Humanitas di Misterbianco, a Catania.

Il nuovo centro nasce con l’obiettivo di sostenere la ricerca clinica, offrendo un supporto ai giovani ricercatori siciliani, promuovere la cultura della prevenzione oncologica e promuovere un nuovo sistema di cura territoriale. Queste sono le tre mission della Fondazione Humanitas Sicilia. L’idea, ha spiegato Repici, è maturata due anni fa, durante un confronto con l’ad dell’Istituto clinico Humanitas Giuseppe Sciacca, per trovare un modo più efficace di rilanciare le attività oncologiche in Sicilia.

La Fondazione punterà sul 5×1000 e ha potuto già contare su due donazioni – 250 mila euro da parte di un paziente dell’Istituto e 10 mila euro dalla famiglia del senatore statunitense Huffington – oltre che su investimenti interni.

Un progetto per l’oncologia siciliana

“Il progetto non nasce solo per sostenere l’Humanitas di Catania, ma per affiancare tutta l’oncologia siciliana. Deve diventare uno strumento dei pazienti, dei cittadini siciliani che vogliono contribuire alla missione della ricerca nella nostra terra” ha aggiunto Repici, annunciando entro la fine dell’anno una giornata dedicata ai giovani ricercatori siciliani e l’istituzione di un premio per permettere loro di svolgere periodi di studio e formazione all’estero.

Il presidente della Fondazione Humanitas, durante la conferenza, ha sottolineato anche l’importanza della prevenzione. Che è la seconda mission del progetto. “ampliare la partecipazione ai programmi di screening, ricordando che oggi molti tumori sono prevedibili e che la diagnosi precoce resta uno degli strumenti più efficaci per aumentare le possibilità di guarigione.

Alla guida della Fondazione ci sarà un comitato scientifico composto da cinque esperti di alto profilo, tra cui una donna. Tra i cinque consiglieri figura Francesco Caruso, che ha ricordato le origini del polo oncologico di Catania e l’investimento precoce nella ricerca, che oggi permette al centro senologico etneo di essere al quinto posto tra i 160 attivi in Italia. “Con l’avvio della ricerca chiudiamo un cerchio aperto nel 1994”, ha detto.

Sostegno istituzionale e prime iniziative

A sostenere il progetto anche Miriam Leone, presente all’evento in qualità di madrina. “Ho accettato questo ruolo per onorare la promessa fatta a un amico malato oncologico, che non ce l’ha fatta. Mi aveva chiesto di sostenere il lavoro del professor Repici. La prevenzione è una responsabilità collettiva. I siciliani oggi hanno la possibilità di ricevere cure d’eccellenza nella nostra terra. Battezzare questa iniziativa è un orgoglio e un onore”.

Il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, ha assicurato la disponibilità dell’azienda a collaborare. “La visione di un investimento cosi importante nella nostra terra non è questione da poco. Dopo anni trascorsi al Nord, e anche nel privato, sono tornato nel pubblico in Sicilia; una terra dove il nostro sport preferito è autocondannarsi. La realtà è che ci sono centri eccellenti. Per noi sarà fondamentale sviluppare alcune attività nella logica della partnership. Chiedo quindi alla Fondazione Humanitas di coinvolgerci su qualsiasi cosa possa essere di supporti e noi proveremo ad interagire con le nostre capacità organizzative” ha dichiarato il Laganza Senzio.

Progetti di ricerca e focus oncologici

La Fondazione Humanitas Sicilia è già operativa. Le prime iniziative riguarderanno il finanziamento di progetti di ricerca, il lancio del premio per giovani ricercatori e una campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione oncologica. Nel dettaglio, le prime iniziative sulla ricerca riguarderanno; uno studio sul carcinoma mammario triplo negativo; unos studio sll’utilizzo della tecnica Ral per il tumore del seno; uno studio sull’individuazione di biomarcatori utili per personalizzare le terapie contro il tumore al polmone.