Natale in casa Bergoglio - QdS

Natale in casa Bergoglio

Natale in casa Bergoglio

venerdì 24 Dicembre 2021

Si fece il conto con le dita per non sbagliare, come faceva sua nonna, e costatò che si, era proprio il nono Natale da Papa. Cosa che alla nonna sarebbe sembrata una favola. Ed era il 265° successore di Pietro e come lui l’unico a non avere numero distintivo: Francesco.
Si allargò in un sorriso e pensò che aveva preso tutti in contropiede affermando che non prendeva il titolo di Vicario di Cristo – che aveva definito solo “storico”- ma di duecentosessantaseiesimo Vescovo di Roma che gli suonava meglio, più rispettoso: vero.

Sapeva che il Prefetto della Casa Pontificia aveva previsto tutto: liturgia, cerimoniale e quant’altro necessario a che la funzione alle 19,30 in mondo visione della Messa della notte di Natale fosse commovente, carismatica,ricca di fede e ricordo indelebile per tutti. Sperava di non affaticarsi troppo anche se dopo l’intervento al colon – che lo aveva preoccupato molto – sembrava rinato sia pur con la difficoltà nella deambulazione. Fece mente locale a cose “sue”: visita a Papa Emerito. Gli voleva bene; ma a volte si chiedeva perché proprio a lui doveva accadere di avere il predecessore vivente, malridotto sant’uomo, a Santa Marta.
In fondo da giovane aveva pensato alle cose più strambe,ma a questo mai. Gli faceva piacere avere un “nonno”, ma i suoi colleghi erano stati tutti eletti a babbo morto.

Si segnò e chiese scusa al Capo. Che aveva ringraziato di cuore quando il Presidente Mattarella era venuto in visita di commiato. Certo aveva mandato un messaggio all’Italia,
ma gli aveva fatto piacere perché chi gli succedeva avrebbe avuto un babbo vivo! Si ri-segnò, scusandosi e sorrise. A parte momenti tensivi aveva trascorso una vita sorridendo ed accontentandosi senza mai montarsi la testa.
Si congratulava spesso con se stesso e ringraziava il Capo per avergli donato la virtù dell’umorismo sconosciuta nella Chiesa regnante: quasi fosse peccato. A proposito del quale non aveva resistito a pensare che il Presepe giù montato non gli piaceva. Non lo aveva detto e riteneva che non sarebbe piaciuto manco al “nonno” che dall’alto della sua grande ortodossia accettava solo presepi standard con ciascuno dei componenti al suo posto. Si guardò allo specchio, scorse il triplice mento e si disse: sei vecchio e hai il diritto di non capire la modernità. Anche se in Curia si mormorava sulla sua “modernità”: che non piaceva.

Va bene ora pensiamo alla benedizione Urbi et Orbi ed al discorso del Natale. Doveva contenersi per evitare di apparire demoniaco. Non doveva, tanto per dire, affrontare temi come quello sui peccati della carne. Lo pensava: ma sarebbe stato meglio non dirlo. Ma c’era tanta sporcizia e nella Chiesa e nel mondo che non dirlo sarebbe stata una omissione.
E ripensò a Benedetto che detto fatto andò a trovare portandogli un piccolo presepe del ‘700. Il “nonno” lo guardò, gli brillarono gli occhi e Francesco non poté fare a meno di chiedergli “Ti piace il presepe?”ed alla risposta “Si” pianse e pensò che addormentarsi in eterno era bello.
Come in Casa Cupiello.
Buon Natale.

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