Roma, 19 dic. (askanews) – Risparmiare a Natale acquistando ortofrutta di stagione. E’ il suggerimeno de La Borsa della Spesa, il servizio di Bmti e Italmercati, nel momento dell’anno in cui la spesa pesa di più sulle tasche delle famiglie. Attualmente nei mercati all’ingrosso la disponibilità di prodotti ortofrutticoli è abbondante, un fattore che sta mantenendo i prezzi su livelli più bassi rispetto alla media stagionale. Il recente abbassamento delle temperature ha avuto, infatti, un impatto positivo sulla qualità delle produzioni, rendendo l’offerta particolarmente invitante per i consumatori.
Nel comparto della frutta, le clementine sono le vere protagoniste grazie a una disponibilità altissima che spinge i prezzi verso il basso (-2% rispetto al 2024), tra 0,60 e 1,40 euro/Kg a seconda della grandezza, sia per le varietà comuni che per quelle provenienti dalle zone vocate. Situazione diversa per le arance: le Navelina variano dagli 0,80 euro/Kg, per quelle da spremuta, fino a 1,50 euro/Kg per i calibri più grandi, mentre le Tarocco soffrono ancora di una pigmentazione non ottimale, motivo per cui gli acquisti sono orientati sulle arance bionde, e i prezzi delle rosse restano tra 0,90 e 2,00 euro/Kg.
Al via anche la campagna dei mandarini siciliani, offerti a prezzi regolari intorno a 1,50 euro, anche se la forte concorrenza delle clementine ne limita la domanda. Tra i prodotti tipici del Natale, i melograni mantengono prezzi stabili su 1,80 euro/kg mentre i fichi secchi si attestano intorno ai 13,00 euro/Kg.
Passando agli ortaggi, il clima favorevole ha stimolato una produzione molto alta, con na contrazione dei prezzi proprio nel momento in cui si registra un aumento. Il cavolfiore viene scambiato a 1,30 euro/Kg (-3,3% in una settimana e -34% rispetto a un anno fa) e i finocchi, di ottima qualità soprattutto dalla Puglia e dal salernitano, sono a 1 euro/Kg (-29% in un anno).
Per quanto riguarda i carciofi, nei mercati si trova già prodotto pugliese e sardo, con il richiestissimo Violetto senza spine a prezzi contenuti, circa 0,60 euro al pezzo (-8,5% rispetto alla scorsa settimana e -6,2% su base annuale). Completano il quadro le lenticchie secche e le patate, con quotazioni regolari rispettivamente a 2,50 e 0,70 euro/Kg.
Infine, il mercato ittico si presenta molto vivace: le ostriche mostrano una forbice di prezzo molto ampia, partendo da 7 euro fino a raggiungere i 22 euro/Kg per le varietà d’eccellenza. Per quanto riguarda i molluschi, la vongola lupino resta l’alternativa più gettonata rispetto alla verace per via dei prezzi più accessibili, tra i 4 e i 9 euro/Kg. Si registra un’abbondanza di gamberi rosa, venduti tra i 7 e i 10 euro/Kg in base alla taglia e di pannocchie, con prezzi particolarmente bassi che partono dai 5 euro/Kg. Resta alta, infine, la richiesta per il cefalo bosega, tipico della tradizione culinaria del meridione, stabile sugli 8 euro/Kg.
Infine, tra le carni più convenienti, la carne di pollo registra nuovi ribassi settimanali sulla scia dell’ampia offerta: il petto di pollo questa settimana è disponibile all’ingrosso tra 7,50 e 7,90 euro/kg. Stabili rispetto alla scorsa settimana, invece, i prezzi della fesa di tacchino tra 9,25 e 9,75 euro/kg.

