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Natoli si scusa con la famiglia Borsellino: “Parole di cui mi dispiaccio profondamente”

Natoli si scusa con la famiglia Borsellino: “Parole di cui mi dispiaccio profondamente”
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L’ex magistrato Gioacchino Natoli ha spiegato il contesto in cui sarebbero state pronunciate quelle frasi a ‘Lo stato delle cose’.

“Nel corso della trasmissione ‘Lo stato delle cose’ del 22 settembre scorso, il conduttore Massimo Giletti ha ritenuto doveroso dare conto di una intercettazione, avvenuta dentro casa mia, nella quale, parlando con mia moglie e sua figlia, ho pronunciato parole di cui mi dispiaccio profondamente nei confronti dei figli e della vedova del compianto Paolo Borsellino“, scrive l’ex pm Gioacchino Natoli in una lettera con cui interviene sulle recenti polemiche.

Il dolore della famiglia Borsellino

Alle intercettazioni rese pubbliche era seguita la dura reazione di Manfredi Borsellino. “A distanza di anni emerge che un ex collega del vostro nonno, seppure nel corso di una conversazione privata, avrebbe definito vostro padre e le sue sorelle ‘tutti senza neuroni’”, aveva scritto in una lettera indirizzata ai suoi figli, invitandoli comunque “a camminare sempre a testa alta”.

La replica di Natoli

L’ex magistrato ha spiegato il contesto in cui sarebbero state pronunciate quelle frasi: “Sono state pronunciate a distanza di qualche giorno da quando ho saputo di essere indagato per l’infamante ipotesi di favoreggiamento aggravato alla mafia: notizia letteralmente sconvolgente che mi ha prodotto tale e tanta disperazione e rabbia da farmi perdere, nell’immediatezza e nei tumultuosi mesi successivi, lucidità e senno”.

Natoli ha ammesso di aver parlato in preda a uno stato emotivo alterato: “In questo alterato stato emotivo, sconvolto da disperazione e rabbia, mi sono scappate – tra le mura di casa mia – parole che, in un momento di lucidità, non avrei mai detto, semplicemente perché non le penso né le ho mai pensate”.

Le scuse finali

L’ex pm conclude la sua lettera con un pensiero rivolto alla moglie del magistrato assassinato dalla mafia: “E mi scuso soprattutto per aver tirato in ballo, d’impeto, anche la Signora Agnese, che con garbo, decoro e sobrietà ha sempre custodito la memoria del marito, tramandandone i valori”.