Naufragio Bayesian, avvisi di garanzia in arrivo: rischio per Cutfield

Naufragio Bayesian, in arrivo gli avvisi di garanzia: a rischio il comandante James Cutfield

marikacontarino

Naufragio Bayesian, in arrivo gli avvisi di garanzia: a rischio il comandante James Cutfield

Redazione  |
lunedì 26 Agosto 2024

Gli interrogativi in merito alla tragedia sono ancora tanti e la Procura di Termini Imerese è pronta per approfondire la questione.

Sono ancora tanti i punti da chiarire per capire cosa è accaduto all’alba del 19 agosto davanti allo specchio d’acqua di Porticello. Tanti dubbi, tanti punti interrogativi, tante domande. La Procura di Termini Imerese, infatti, sembra avere pronti i primi avvisi di garanzia in merito al naufragio del Bayesian.

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Ecco perché il comandante del veliero, il neozelandese James Cutfield, 51 anni, è tornato davanti ai magistrati. Fino a questo momento è stato sentito ancora come persona informata sui fatti e non da indagato, ma la sua posizione potrebbe cambiare ben presto, già nelle prossime ore.

Il comandante del Bayesian è stato sottoposto a verbale di identificazione, in cui gli viene chiesto di eleggere un domicilio e di nominare un legale che lo può eventualmente rappresentare.

Naufragio Bayesian: gli avvisi di garanzia

Sono sette le vittime del naufragio e 15 i superstiti, tra cui i nove membri dell’equipaggio. Un decimo, il cuoco di bordo, Recaldo Thomas, è morto nella tragedia.

Gli inquirenti hanno già pronti gli avvisi di garanzia per il naufragio del Bayesian. Le indagini per omicidio plurimo colposo e naufragio colposo, al momento contro ignoti, sono volte a capire se e quali errori umani abbiano provocato l’affondamento della imbarcazione di lusso. Davvero il portellone per il tender era aperto? E perché la deriva era stata parzialmente sollevata quella sera? Tutte domande a cui Cutfield, che viene descritto come un uomo “abbattuto e depresso” da chi lo ha visto all’interno dell’Hotel Domina Zagarella, che ospita tutti i membri dell’equipaggio, dovrebbe avere una risposta.

L’hotel che ospita l’equipaggio resta blindato

La crociera della morte è costata la vita al magnate britannico Mike Lynch, alla figlia diciottenne Hannah Lynch, al banchiere Jonathan Bloomer e la moglie, all’avvocato Chris Morvillo e la moglie e al cuoco, Recaldo Thomas. Per oggi, al massimo domani, la Procura conferirà l’incarico per l’autopsia sulle sette vittime. Cinque corpi si trovano al cimitero dei Rotoli di Palermo da dove saranno trasferiti oggi all’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Due dei sette corpi si trovano, invece, già nelle celle frigorifere del Policlinico.

Intanto, resta blindato l’Hotel Zagarella. L’albergo che ospita l’equipaggio resta off limits per i giornalisti che stazionano proprio all’ingresso dell’hotel. Un uomo della sicurezza all’ingresso impedisce a chiunque di entrare invitando gentilmente a lasciare l’area. Gli ospiti del Bayesian hanno già lasciato la Sicilia a bordo di un jet privato, a rimanere invece i membri dell’equipaggio.

I 9 componenti dell’equipaggio sono, oltre al capitano del veliero James Cutfield di 51 anni, Sasha Murray, 29 anni, irlandese; Myin Htun Kyaw, 39 anni, del Myanmar; Matthew Griffith, francese di 22 anni; Koopmans Tus, 33 anni, olandese; Leo Eppel, nato in Sud Africa di 20 anni e Parker Eaton, inglese di 56 anni. A loro si aggiungono le due hostess di bordo dello yacht Leah Randall, 20 anni, nata in Sud Africa e Katja Chicken, 22 anni, tedesca.

La riapertura del molo

Nel frattempo, hanno lasciato il molo di Porticello i soccorritori che per cinque giorni e cinque notti hanno continuato le ricerche dei sei dispersi del naufragio del veliero Bayesian. Ieri mattina il molo è stato riaperto al pubblico e ai diportisti che hanno potuto nuovamente raggiungere la zona che era stata blindata e presidiata da polizia e carabinieri. I vigili del fuoco e la Guardia costiera che avevano sistemato le tende e anche una camera iperbarica, in caso di bisogno, hanno lasciato il molo, in attesa di conoscere le nuove disposizioni della Procura di Termini Imerese che coordina l’inchiesta. Ieri la zona è stata meta di curiosi ma anche di pescatori e semplici cittadini, che hanno voluto vedere da vicino dove si sono sistemati per cinque giorni i soccorritori.

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