Il sollevamento della deriva potrebbe quindi avere in qualche modo favorito il repentino affondamento dello yacht.
Sono riprese, dopo il briefing che si è svolto questa mattina, le immersioni degli speleo sommozzatori dei vigili del fuoco impegnati nelle ricerche dei sei dispersi del naufragio del Bayesian. Il veliero di 56 metri è affondato all’alba di lunedì davanti a Porticello in seguito a una tempesta.
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Il relitto dello yacht, di proprietà del magnate britannico Mike Lynch, che figura tra i dispersi con la figlia Hannah, è adagiato sulla fiancata di dritta, a una profondità di circa 50 metri.
Naufragio Bayesian, l’ispezione del relitto
Secondo una prima ispezione esterna, lo scafo non presenterebbe falle e l’albero maestro in alluminio, alto 75 metri, sarebbe integro. Ad attirare l’attenzione dei sub è stata anche la grande deriva mobile dell’imbarcazione, parzialmente sollevata perché il veliero si trovava in rada. Il pescaggio in assetto di navigazione del cosiddetto corpo morto, che nel caso del Bayesian è di circa dieci metri, mira infatti ad assicurare stabilità all’imbarcazione. Il sollevamento della deriva potrebbe quindi avere in qualche modo favorito il repentino affondamento dello yacht, avvenuto secondo le riprese di alcune telecamere del litorale, nel giro di due minuti, da 3 a 5 secondo il primo racconto fornito dai superstiti.
L’ipotesi dell’errore umano
Questa circostanza aprirebbe la strada all’ipotesi dell’errore umano per il naufragio del Bayesian. Una circostanza che dovrà essere vagliata dai magistrati della procura di Termini Imerese, che sul naufragio hanno aperto un’inchiesta.
Intanto, gli speleo sommozzatori, dopo essere riusciti ieri ad aprirsi un varco nello scafo, avrebbero già ispezionato la cabina armatoriale ma senza alcun esito. Adesso dovrebbero proseguire i controlli nelle cabine dei passeggeri, dove verosimilmente potrebbero essere rimasti intrappolati i sei dispersi. Un’operazione complessa anche per il poco tempo a disposizione dei sub, circa 12 minuti tra l’immersione e la risalita in superficie, a causa del periodo necessario di decompressione.