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Naufragio Costa Concordia, Schettino chiede la semilibertà: polemiche e reazioni

Naufragio Costa Concordia, Schettino chiede la semilibertà: polemiche e reazioni
SAVERIO SENESE AVVOCATO SULLO SFONDO FRANCESCO SCHETTINO

La richiesta sarà esaminata durante l’udienza del 4 marzo 2025, davanti al Tribunale di Sorveglianza di Roma.

L’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, ha chiesto di poter accedere al regime di semilibertà. Dopo la condanna definitiva a 16 anni di carcere nel 2017 per il naufragio avvenuto nel gennaio 2012, che causò 32 vittime e centinaia di feriti, Schettino ha ormai scontato metà della pena e potrebbe beneficiare delle misure alternative al carcere. La richiesta sarà esaminata durante l’udienza del 4 marzo 2025, davanti al Tribunale di Sorveglianza di Roma.

Le reazioni dopo la diffusione della notizia

Nel frattempo, il comandante gode di permessi per buona condotta, che gli consentono di trascorrere 45 giorni all’anno fuori dal carcere, e ha anche ottenuto incarichi all’interno dell’istituto penitenziario, come il compito di contribuire alla digitalizzazione di documenti giudiziari storici. Tuttavia, la notizia ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni dei sopravvissuti al naufragio che si dichiarano contrari alla sua possibile liberazione anticipata.

Vanessa Brolli, una delle sopravvissute, ha dichiarato: “Schettino deve pagare per le sue colpe”, aggiungendo che anche se dovesse essere rilasciato, dovrà convivere con il peso della tragedia per tutta la vita.