Nuovo naufragio – per fortuna senza vittime, al momento – nel Mediterraneo, questa volta al largo di Lampedusa (in provincia di Agrigento), dove la Guardia Costiera ha soccorso 65 naufraghi.
Al momento, fortunatamente, non risultano dispersi. Purtroppo, però, è stato necessario il trasferimento in ospedale per alcuni dei protagonisti della triste vicenda.
Naufragio al largo di Lampedusa, soccorso in mare
La Guardia Costiera è intervenuta – assieme agli operatori della Guardia di Finanza – in soccorso di 65 persone, tutte migranti, al largo delle coste siciliane. Secondo le prime informazioni, due sarebbero in rianimazione da annegamento, altri due in stato di ipotermia: i soccorritori li hanno trasferiti in ospedale dopo lo sbarco al molo Favaloro. Il barchino su cui viaggiavano i migranti si sarebbe capovolto improvvisamente, facendo finire tutti gli occupanti dell’imbarcazione in mare.
La notizia è stata riportata da Sergio Scandura, giornalista di Radio Radicale. E di certo è destinata a far discutere ancora, specialmente se consideriamo che questo nuovo naufragio avviene a pochi giorni dalla tragedia di Cutro (Crotone) e si inserisce – vivacizzandolo – nel complesso dibattito sulla gestione del fenomeno migratorio e dei soccorsi in mare.
Continuano gli sbarchi a Lampedusa
Dopo un breve “stop” agli arrivi a causa delle cattive condizioni meteo, a Lampedusa sono ripresi gli sbarchi. La Capitaneria di Porto e la Guardia di Finanza, oltre ai protagonisti del naufragio al largo delle coste siciliane, hanno salvato anche altre 38 persone, comprese 11 donne e un minore).
Prima di loro sulla più grande delle Pelagie erano arrivati in 41, tra cui 12 donne e 4 minori, intercettati dai militari delle Fiamme gialle a 8 miglia dall’isola. Altri 45, invece, sono stati rintracciati dalla motovedetta Cp324 della Guardia costiera a una ventina di miglia dalle coste di Lampedusa. Sulla carretta del mare c’erano anche 10 donne e 5 minori. Nell’hotspot di contrada Imbriacola ci sono al momento circa 380 ospiti.
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