Navi da diporto, oltre 18 milioni di euro nascosti al fisco - QdS

Navi da diporto, beni da oltre 18 milioni di euro nascosti al Fisco scoperti dalla Finanza

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Navi da diporto, beni da oltre 18 milioni di euro nascosti al Fisco scoperti dalla Finanza

Redazione  |
lunedì 06 Novembre 2023

Sempre più diportisti dismettono la bandiera Nazionale dalle imbarcazioni per immatricolarle nei registri navali di altri Paesi con fiscalità agevolata: ecco cosa ha scoperto la Finanza in Sicilia.

Navi da diporto non registrate nei registri nazionali e senza bandiera nazionale, il tutto per nascondere beni al fisco. È questo il dato che emerge da un servizio condotto dai finanzieri della Sezione Operativa Navale di Trapani nell’ambito dei controlli di Polizia del Mare esperiti nella fascia costiera compresa tra Marsala e Castellammare del Golfo, isole Egadi incluse.

Ecco il bilancio dell’ultimo blitz della Guardia di Finanza.

Navi da diporto nascoste al fisco, i controlli

Sempre più diportisti italiani dismettono la bandiera Nazionale dalle loro imbarcazioni per immatricolarle nei registri navali di altri Paesi con fiscalità agevolata. Con una mirata operazione a tutela dell’economia legale ed al contrasto delle attività illecite, le Fiamme Gialle hanno sottoposto al vaglio la posizione di decine di contribuenti proprietari di imbarcazioni da diporto che, alla ricerca di una burocrazia più snella e nel vano tentativo di nascondere il proprio bene al fisco, le avevano cancellate dai registri italiani, immatricolandole all’estero e omettendo la prescritta compilazione del quadro “RW” nella propria dichiarazione dei redditi.

Questo dilagante fenomeno costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché l’evasione distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli. Per tale ragione il Decreto legge n. 167/1990 ha imposto al contribuente nazionale residente in Italia di dichiarare, nell’apposito quadro “RW” della dichiarazione dei redditi, la proprietà o la disponibilità dei beni detenuti all’estero, fra i quali rientrano anche i natanti e le imbarcazioni da diporto, suscettibili di produrre reddito in Italia.

I provvedimenti

La trasversalità dell’attività di indagine condotta dalle Fiamme Gialle, basata sull’approfondimento dei controlli effettuati in mare, sul controllo incrociato con le banche dati e sulle acquisizioni documentali, ha consentito di far emergere capitali occultati al fisco italiano per un valore superiore a 18 milioni di euro, per i quali i responsabili saranno sanzionati con importi compresi tra i 500.000 e i 2,5 milioni di euro.

Anche in questo caso, l’azione svolta dai militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo, oltre ad essere espressione dell’ormai consolidato ruolo di Polizia del Mare, palesa l’instancabile impegno del Corpo nel contrasto alle attività illecite a diretta tutela dell’economia legale: contrastare l’evasione fiscale, difatti, vuol dire contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese e favorire una più equa ripartizione del prelievo impositivo tra i cittadini.

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