Franz Kafka, esponente del modernismo, surrealismo e realismo magico, è noto per avere trattato nelle sue opere temi come l’angoscia esistenziale, l’alienazione, la brutalità, scritto delle opere su tematiche riguardanti l’angoscia di fronte all’esistenza, l’alienazione, l’assurdità e l’incomprensibilità delle vicende umane.
Le dimissioni “per ragioni personali” di Roberto Mancini da commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, sembrano scritte dal citato autore.
Nessuno può entrare nel merito delle “dimissioni personali”, perciò ce ne asteniamo. Tuttavia, i fatti si possono valutare in modo obiettivo, inducendo le cause e deducendone gli effetti.
Dopo la vittoria di Wembley, in cui l’Italia coronò il sogno di diventare campione d’Europa, nel 2021, la nostra Nazionale non ha più funzionato, arrivando alla deludente notte del 24 marzo quando, perdendo contro la Macedonia del Nord, fu esclusa dai mondiali di calcio 2022.
Il lungo periodo in cui Mancini è stato commissario tecnico ha avuto alti e bassi, ma non c’è stata una continuità di risultati, salvo quello citato del campionato d’Europa.
Forse deluso da quanto accaduto nell’ultimo anno, forse consapevole di non essere in grado di invertire questo processo o forse anche allettato da un ingaggio milionario, Mancini si è defilato.
Sulle prime nessuno parlò di nuova attività, ma pian piano la verità è emersa e si è concretizzata con la firma del contratto super milionario con la Nazionale di calcio dell’Arabia Saudita.
Non si sa quale ammontare sia scritto nel contratto, c’è chi parla di venti o trenta milioni l’anno, ma questo importa relativamente perché a monte va visto il gesto, tentando di capirne le motivazioni, che, ormai è evidente, sono sul quantum di danaro.
Auguri a Mancini che riesca a portare la Nazionale araba ai campionati mondiali del 2026 che si svolgeranno negli Usa, in Canada e in Messico.
Dispiace sottolineare che quanto accaduto non ha dato il tempo necessario a pensare a una sostituzione per affrontare bene gli avvenuti incontri di qualificazione con la stessa Macedonia del Nord (1-1) , cui prima si accennava, e mercoledì con l’Ucraina ( 2-1).
L’altra mezza mela riguarda il nuovo Ct della nazionale, Luciano Spalletti. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha dovuto scegliere in fretta proprio per i due incontri cui prima si accennava.
Era in anno sabatico l’ex allenatore Spalletti, che ha portato il Napoli a vincere lo scudetto, quindi il meglio che offriva il mercato, e ha provveduto a concludere l’accordo.
Spalletti, però, aveva firmato una clausola con il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che per un anno non avrebbe allenato alcun altro club. Da questa clausola è nata una diversa valutazione e cioé se il divieto valesse anche per la Nazionale. A oggi non sembra sia stata iniziata una controversia giudiziaria, ma non è escluso che essa cominci.
L’elusione del divieto comporterebbe una sanzione a carico di Spalletti valutata intorno a 2,7 milioni, ma sembra che il contratto con la Figc preveda un compenso annuo superiore a questa cifra, cosicché il neo Ct non dovrebbe subire perdite.
L’esordio della Nazionale contro la Macedonia del Nord non è stato positivo perché ancora i meccanismi vincenti di Spalletti non erano stati assorbiti dai giocatori, che l’hanno conosciuto appena qualche giorno prima. Tuttavia vi sono stati evidenti miglioramenti negli schemi di gioco nella seconda partita, vittoriosa, contro l’Ucraina.
Dobbiamo augurarci, non solo per il buon nome calcistico dell’Italia, ma anche per lo stesso brand Italia, che questa Nazionale guidata da un tecnico vincente possa conseguire lo stesso successo del Napoli.
Ovviamente non possiamo negare che vi è un limite riguardante il fatto che i giocatori debbono essere italiani o naturalizzati e fra essi non vi sono campioni stranieri come vi erano nel Napoli.
Tuttavia, una squadra ben indirizzata, che abbia una mentalità vincente, potrà fare molta strada per arrivare al sospirato obiettivo della qualificazione agli Europei del 2024.

