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‘Ndrangheta, maxi blitz contro cosca Piromalli: 26 arresti, in manette anche il boss 80enne

‘Ndrangheta, maxi blitz contro cosca Piromalli: 26 arresti, in manette anche il boss 80enne

Le indagini hanno riguardato una delle cosche più potenti e longeve della Calabria

Maxi blitz dei carabinieri contro la cosca Piromalli, in manette anche il boss. Dalle prime ore di questa mattina, il Raggruppamento operativo speciale, con il supporto in fase esecutiva dei comandi provinciali dei carabinieri territorialmente competenti in varie località del territorio nazionale, sta dando esecuzione a una misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 26 persone.

Le indagini

Queste ultime, fanno sapere i carabinieri del Ros in una nota, sono indagate a vario titolo per “associazione di tipo mafioso, estorsione, riciclaggio, autoriciclaggio, detenzione illegale di armi e munizioni, turbata libertà degli incanti, favoreggiamento personale, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dal metodo mafioso, nonché di reati in materia di armi”.

Coinvolti i Piromalli

Tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione ‘Res Tauro’ c’è anche Pino Piromalli, alias ‘Facciazza’, 80enne boss a capo dell’omonima cosca di Gioia Tauro.

Le indagini, dirette dalla procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, hanno riguardato la cosca Piromalli, articolazione della ‘ndrangheta della quale “sono stati ricostruiti gli assetti e le attività delittuose”.

A quanto si apprende, come emerso dalle indagini dei carabinieri, l’80enne boss, riconquistata la libertà dopo ventidue anni di detenzione, aveva fin da subito compreso che doveva avviare un’opera di restauro della cosca con un progetto di recupero delle vecchie regole di ‘ndrangheta e assumendo la posizione di comando.

Chi è il boss

Il boss di Gioia Tauro, Pino Piromalli, 80 anni – principale indagato nell’inchiesta, era tornato in libertà dal 2021, dopo ventidue anni trascorsi in carcere, al 41 bis. Condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio del medico Luigi Ioculano, poi assolto in appello con sentenza confermata in Cassazione, Piromalli, alias ‘Facciazza’, soprannominato anche ‘lo sfregiato’, fu arrestato nel 1999 per un duplice omicidio: al momento della cattura, dopo sei anni da latitante, si nascondeva all’interno di un bunker, al centro di Gioia Tauro.

Secondo quanto emerso dalle intercettazioni nell’ambito dell’operazione ‘Hybris’, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria nel 2019, fu proprio ‘Facciazza’ a comporre la ‘commissione’ istituita per decidere se la ‘ndrangheta calabrese avrebbe dovuto partecipare o meno alle stragi di Stato pianificate dalla mafia siciliana, nel corso della quale il boss, attraverso il suo emissario Nino Pesce detto ‘Testuni’, votò a favore della strategia stragista.