Nebrodi: sequestrati beni per oltre 2 milioni di euro, 5 indagati

Attività illecite nel territorio dei Nebrodi: sequestrati beni per oltre 2 milioni di euro

marikacontarino

Attività illecite nel territorio dei Nebrodi: sequestrati beni per oltre 2 milioni di euro

Redazione  |
giovedì 22 Febbraio 2024

L'organizzazione criminale di matrice mafiosa è riferibile a due articolazioni del gruppo dei "tortoriciani".

Questa mattina militari della Guardia di Finanza stanno eseguendo cinque decreti di sequestro patrimoniale emessi nei confronti di 5 soggetti ritenuti socialmente pericolosi. I 5 indagati hanno subito un sequestro di beni per oltre 2 milioni di euro.

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Gli odierni provvedimenti, estesi anche ai familiari dei 5 soggetti destinatari delle investigazioni, originari di S. Agata di Militello e Tortorici, scaturiscono dalla ricostruzione del profilo soggettivo di pericolosità delle persone proposte, sviluppata attraverso le risultanze delle iniziative investigative avviate dalla Procura peloritana e dalla Guardia di Finanza di Messina.

Procedimento Nebrodi

Di particolare rilievo è risultata la valorizzazione delle evidenze giudiziarie emerse nel procedimento
“Nebrodi” che, nel gennaio 2020, ha consentito di delineare i contorni di una complessa organizzazione
criminale
di matrice mafiosa, riferibile a due articolazioni del gruppo dei “tortoriciani”, quella dei “Batanesi” e quella dei “Bontempo Scavo”, coinvolte nella commissione di plurime attività illecite nel territorio nebroideo.

Il settore agricolo

Le investigazioni hanno documentato la costante operatività di tali compagini criminali nella provincia
peloritana, accertando una peculiare propensione alla commissione di illeciti nel redditizio settore delle truffe in agricoltura, per l’ottenimento indebito di fondi comunitari a valere sulla Politica Agricola Comune.

Mirati approfondimenti economico-patrimoniali hanno consentito di disvelare la disponibilità di beni, in capo ai soggetti investigati ed ai loro familiari, in misura sproporzionata rispetto ai redditi leciti dichiarati, dimostrando la stretta correlazione temporale tra i comportamenti antisociali documentali e l’illecito arricchimento accertato.

La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, sulla scorta dei dettagliati elementi investigativi raccolti dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina ha disposto le misure di prevenzione patrimoniali di cui si tratta ritenendo la pericolosità ai sensi dell’art. 4 lett. a), che riguarda gli indiziati di appartenere ad un sodalizio di stampo mafioso, e i bis), che riguarda gli indiziati dei delitti di truffe in danno dell’AGEA del decreto legislativo n. 159/2011.

I beni sequestrati

I provvedimenti riguardano complessivamente, n. 2 compendi aziendali comprensivi dei relativi beni
patrimoniali (attivi nel settore agricolo), n. 42 immobili (di cui n. 8 unità immobiliari e n. 34 terreni), n. 22 depositi al risparmio, n. 21 conti correnti, n. 14 polizze vita e n. 2 quote societarie, nella disponibilità diretta e indiretta o comunque riconducibili ai proposti, per un valore stimato di oltre 2 milioni di Euro.

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