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Nelle Marche apripista Regionali d’autunno prima sfida elettorale Meloni-Schlein

Nelle Marche apripista Regionali d’autunno prima sfida elettorale Meloni-Schlein

Con la Premier e Acquaroli sul palco di Ancona Salvini Tajani Lupi, a Pesaro con la leader Pd e Ricci c’è Bonaccini

Ancona/Pesaro, 17 set. (askanews) – A dispetto dei distinguo su diversi dossier, si sono ritrovati tutti sul palco per il candidato del centrodestra nelle Marche, il governatore uscente, il meloniano Francesco Acquaroli, protagonista del primo test elettorale delle regionali di autunno. All’insegna dell’unità, Giorgia Meloni e i suoi vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, con Maurizio Lupi e Antonio de Poli, hanno esibito la compattezza del governo: “La nostra alleanza è solida. Stiamo insieme da trent’anni e continueremo a stare insieme. Non sprecheremo un’occasione storica”, grida la premier.

Lo stesso giorno, la segretaria del Pd Elly Schlein, è a Pesaro a sostegno del candidato di centrosinistra, l’ex sindaco, ora eurodeputato, Matteo Ricci, espressione di un ‘campo largo’ che ha trovato per una volta candidati unitari nelle sette regioni al voto, mentre le ‘trattative’ nel centrodestra non hanno ancora consentito di riempire tutte le caselle. “Siamo qui per portare un messaggio testardamente unitario, la coalizione di centrosinistra è unita in tutte le regioni al voto”, rivendica la Schlein, anche se accanto a lei c’è solo Stefano Bonaccini e non gli altri alleati.

Nelle Marche va in scena una sfida a distanza tra le due con Meloni che affonda: “Io sono fiera di questa alleanza che governa la nazione. Andate a chiedere ai M5s se sono fieri di essere alleati con il Pd e andate a chiedere al Pd se sono fieri di stare con i Cinque stelle”. La premier non perde comunque l’occasione per ironizzare sul presidente M5s Giuseppe Conte: “Ho sentito Conte dire, ‘noi non siamo alleati del Pd, abbiamo un progetto, che è mandare a casa Meloni’. Il conte Mascetti (uno dei protagonisti del film ‘Amici miei’, ndr) sarebbe stato fiero di Conte. Ma che progetto è mandare a casa Meloni? Io governo per gli italiani, mica contro gli altri”. Con Conte che replica subito via social: “Giorgia, Wanna Marchi sarebbe fiera di te!”.

‘Botta e risposta tra Meloni e Schlein sul presunto clima d’odio scatenato, secondo il centrodestra, dalla sinistra. “Nessuno in Italia è oggetto di un discorso d’odio come la sottoscritta. Schlein ha detto faccia i nomi e cognomi. Elly ci metto mezza giornata…”, esordisce Meloni. La Schlein non replica, preferendo lasciare l’argomento alla destra e parlare dal palco di Pesaro di “proposte concrete” per le Marche e non “parole vuote come quelle del centrodestra che sembra non abbia governato cinque anni qui”. Qui dove “i cittadini marchigiani pagano due volte la sanità”, dovendo poi “migrare” verso altre regioni per curarsi e qui dove c’è, rilancia, “l’occasione importante di poter cambiare”. E attacca sul salario minimo: “Meloni sostiene che ci vuole coraggio a parlare oggi di salario minimo. Ci vuole coraggio a non farlo oggi il salario minimo, con 4 milioni che lavorano e sono poveri. Si vergognino”.

La maggioranza derubrica la sfida come un test non nazionale, ma una vittoria del ‘campo largo’ avrebbe necessariamente un contraccolpo in vista del finale di partita con uno sguardo, sempre più attento, alle politiche della primavera del 2027. E una sconfitta di Acquaroli potrebbe avere, a cascata, conseguenze nella trattativa in corso per riempire le caselle delle candidature di questa prima tornata di regionali, Puglia, Veneto e Campania. Vincerà, spiega Schlein, “chi porterà gente al voto”, magari i delusi o i disillusi e per questo invita i militanti del campo largo a “scartabellare le rubriche” e convincere quanta più gente possibile, anche davanti a un caffè. Non manca un messaggio anche agli elettori di Acquaroli: “Siate liberi, nell’urna nessuno vi vede”.

Intanto, nelle Marche e a palazzo Chigi sul calendario è cerchiato in rosso il week end del 28 e 29 settembre: “Quelli che ogni giorno si affannano per scrivere che ci tiriamo i cartocetti… Fatevene una ragione. Stiamo insieme da trent’anni e continueremo a stare insieme”, sottolinea la Meloni.