Cinema, nelle sale italiane il musical Cats di Tom Hooper - QdS

Cinema, nelle sale italiane il musical Cats di Tom Hooper

Francesco Torre

Cinema, nelle sale italiane il musical Cats di Tom Hooper

giovedì 05 Marzo 2020

Il regista sembra seguire l’ambizione di condurre la classica narrazione del musical verso un dramma allegorico sul tema della diversità razziale, manifestando non solo un accidentato moralismo, ma finendo per ignorare tutto un immaginario iconografico di grande potenzialità

CATS
Regia di Tom Hooper. Con James Corden (Bustopher Jones), Judy Dench (Deuteronomio), Idris Elba (Macavity).
Usa 2019, 110’.
Distribuzione: Universal Pictures

Superando lo scoglio rappresentato dall’accettazione degli effetti in Cgi che trasformano gli esseri umani in gatti, “Cats” potrebbe rappresentare una scelta interessante per un week-end in cui tutte le uscite programmate sono state rinviate a causa della chiusura forzata di molte sale in Nord Italia.

Gli autori, d’altra parte, dovrebbero essere una solida garanzia: i testi sono tratti da poesie di T. S. Eliot (“The Waste Land”), le musiche sono composte da Andrew Lloyd Webber (“Jesus Christ Superstar”), le coreografie sono realizzate da Andy Blankenbuehler, già vincitore di due Tony Award, e la regia è di Tom Hooper, premio Oscar Miglior regia 2011 per “Il discorso del Re”.

Purtroppo, però, come si sa la somma non fa il totale, e all’alto lignaggio del parterre dei protagonisti, cui inseriamo anche gli interpreti, che garantiscono vivacità e profondità psicologica, per quella misteriosa alchimia che viene richiesta nell’assemblaggio di un musical non corrisponde un risultato di grande valore estetico e spettacolare.

Distaccata e mai veramente dentro il respiro del film, la regia guida uno straordinario cast con riprese molto dettagliate ma abbastanza fuori scala, soprattutto nelle scene di ballo, vanificando spesso il lavoro di coreografia e celando l’energia pulsante degli attori. Non solo. Hooper sembra seguire l’ambizione di condurre la classica narrazione del musical verso un dramma allegorico sul tema della diversità razziale, manifestando non solo un accidentato moralismo, ma finendo per ignorare tutto un immaginario iconografico di grande potenzialità – peraltro noto e osannato da decenni di rappresentazioni, qui ridotto a mera esecuzione musicale.

Voto: ☺☺☻☻☻

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