La donna è accusata di abbandono di minore, stesso reato per il quale è stato già condannato in primo grado il padre naturale.
È iniziato ieri il processo, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Ragusa, il processo nei confronti della madre naturale del neonato abbandonato in città nel 2020.
La donna, 43 anni, originaria di Modica, è accusata di abbandono di minore, identico reato per cui è stato già condannato in primo grado il padre naturale del bambino a due anni di reclusione.
La ricostruzione dell’abbandono
Secondo la ricostruzione dei fatti, avvenuti a inizio novembre 2020, l’uomo avrebbe inscenato il ritrovamento del bambino davanti un’attività commerciale in via Saragat, dopo averlo lasciato lì precedentemente.
Durante l’udienza, l’avvocato della parte civile ha chiesto la trascrizione di due intercettazioni emerse nel corso delle indagini e che riguardano la donna e il padre naturale del piccolo.
L’errore nell’affidamento
Il bambino, nel frattempo, è stato affidato a una famiglia non ragusana, ma la Cassazione ha indicato un errore commesso dal Tribunale dei minorenni, il quale avrebbe privato i genitori del bambino del diritto di “ravvedimento”.
I giudici hanno stabilito che la madre naturale deve avere la possibilità di incontrare il figlio in una serie di incontri che non sono stati segnati in calendario.