Home » Un neonato in carcere a Palermo: “In Sicilia nessuna struttura alternativa per le detenute madri”

Un neonato in carcere a Palermo: “In Sicilia nessuna struttura alternativa per le detenute madri”

Un neonato in carcere a Palermo: “In Sicilia nessuna struttura alternativa per le detenute madri”
carcere

A complicare ulteriormente il quadro c’è la mancanza di un garante regionale dei detenuti, una figura di riferimento fondamentale.

Un neonato che oggi compie un mese si trova all’interno del carcere Pagliarelli di Palermo, insieme alla madre detenuta. A rendere nota la notizia è Pino Apprendi, garante dei detenuti della città, che denuncia la mancanza in Sicilia di strutture adeguate, come le Icam (Istituti a custodia attenuata per madri), destinate a ospitare donne detenute con figli piccoli in condizioni più umane.

“Questa terra – afferma Apprendi – è ultima anche in questo: non esistono Icam dove il bimbo dovrebbe stare”. Le uniche strutture presenti si trovano infatti a Lauro, in provincia di Avellino, e nelle città di Venezia e Torino. La direzione del carcere ha segnalato il caso alle autorità competenti, ma al momento non si registrano provvedimenti.

Emergenza carceri: 32 suicidi nel 2025, l’ultimo a Palermo

Il garante Apprendi sottolinea come la drammatica situazione nelle carceri italiane si rifletta anche nell’alto numero di suicidi. L’ultimo caso riguarda un uomo di 44 anni che si è tolto la vita proprio nel carcere palermitano. È il trentaduesimo suicidio avvenuto nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno.

Il detenuto era seguito da un’équipe e si era già ottenuto il consenso di una comunità per accoglierlo, in attesa che si liberasse un posto. Ma, come sottolinea Apprendi, “la fragilità di una persona è imprevedibile” e i tempi di attesa nel sistema penitenziario sono estremamente lunghi rispetto a quelli della vita civile.

L’appello: servono strutture alternative, non nuove carceri

Di fronte a questi episodi drammatici, Apprendi lancia un appello chiaro: è urgente costruire strutture alternative al carcere. “Servono Rems per i detenuti con disturbi mentali, Icam per le detenute con bambini e comunità per tossicodipendenti. Basta parlare di nuove carceri”, dichiara.

L’attuale sistema penitenziario appare inadatto ad affrontare le specifiche fragilità delle persone detenute, soprattutto nei casi in cui sono coinvolti minori o persone con gravi disagi psicologici.

Regione ancora senza garante regionale

A complicare ulteriormente il quadro c’è la mancanza di un garante regionale dei detenuti, una figura di riferimento fondamentale per monitorare e segnalare situazioni di criticità. “Da mesi – denuncia Apprendi – non viene nominato il garante regionale da parte del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani”.