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Netanyahu e Putin, strage di innocenti

Netanyahu e Putin, strage di innocenti
Netanyahu Imagoeconomica

Nessuno vuole la pace

Gli industriali delle armi continuano ad avere buon gioco, nel senso che la prospettiva di far aumentare il loro fatturato per la guerra in Europa e l’altra in Medio Oriente è luminosa, in quanto tutti parlano di pace, ma chi in effetti dovrebbe riuscire a farla raggiungere si trova ostacolato da molteplici interessi, fra cui appunto quelli degli industriali delle armi.
Questi enormi gruppi di potere riescono a indirizzare sia il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sul sentiero della guerra piuttosto che su quello della pace.

Non si spiega diversamente come un ex attore comico, cioè l’attuale presidente dell’Ucraina, possa continuare, oltre ogni ragionevolezza, a chiedere che i territori occupati dalla Russia siano liberati e a dire che arriverà la vittoria. Sembra la fantasia di chi non conosce la realtà oppure ha oscuri obiettivi che ragionevolmente non si riescono a individuare. Frattanto, subisce la perdita di decine di migliaia di vite ucraine incolpevoli.

Questa guerra non doveva nascere e poteva non nascere ovvero si poteva chiudere nei primi dieci giorni, sol ché si fosse messo sul tappeto il vero oggetto della controversia: i territori dell’ex Unione Sovietica, poi ceduti all’Ucraina e ripresi dall’occupazione della Russia.

È inutile girarci intorno, non vi sono altre questioni salvo che la stessa Ucraina debba diventare un cuscinetto, uno Stato neutro sul modello della Svizzera – che così funziona molto bene sin dal 1848, data della sua istituzione – senza mai partecipare fisicamente alla guerra, ma avendone vantaggi.
Non crediamo che Zelensky sia uno stupido, anzi lo riteniamo molto furbo. Se fa così è perché ha dietro le spalle sostenitori – che ragionevolmente fanno riferimento alle industrie belliche – i quali hanno bisogno di dar sfogo ai loro affari mediante la fornitura di armi, proiettili, apparecchi di puntamento e digitali, eccetera.

Tanto queste forniture non le paga la stessa Ucraina, bensì gli Stati Uniti e l’Unione Europea, che, stoltamente, intende togliere risorse dai Piani di sviluppo per destinarli all’acquisto di armi.

La guerra in Medio Oriente è abbastanza simile a quella in Europa perché anche lì c’è una strage di innocenti: gli/le abitanti della Striscia di Gaza, che viene continuamente bombardata e rasa al suolo dai missili israeliani.

Pian piano che si va avanti si capisce che la supposta boutade di Trump, cioè quella di trasformare la Striscia di Gaza in un paradiso turistico, abbia fondamento. Proprio in questi giorni il primo ministro-quasi dittatore israeliano, Benjamin Netanyahu, ha comunicato che il suo esercito intende occupare l’intero territorio, il che non è altro, ripetiamo, che la realizzazione di quella esclamazione di Trump: Gaza, un paradiso turistico.
Due milioni di palestinesi sono a rischio di morte giorno dopo giorno; vagano da un pezzo all’altro del territorio e sperano di trovare un po’ di tregua, ma senza viveri, acqua, medicinali e altri beni di prima necessità sono tutti e tutte destinati/e a una fine, vicina o lontana.

È vero che i terroristi di Hamas hanno utilizzato anch’essi l’inerte popolazione facendosene scudo ed è vero che essi hanno tentato di danneggiare Israele perché il loro odio è profondo contro gli ebrei. È vero anche che le risorse che Hamas riceve dall’Iran sono cospicue, perché senza di esse non potrebbe aver fatto ciò che ha fatto; ma che tutto questo – le indubbie e gravissime colpe di Hamas – debba ricadere su una popolazione inerme e impossibilitata a difendersi è un delitto contro l’umanità e non sembra ragionevole assistere all’inazione dell’Occidente (Stati Uniti ed Europa), né a quella del centro del mondo (Russia e Brics) e neppure a quella asiatica (con le potenze di Cina, Giappone, Sud Corea e Vietnam).

Un po’ di mediazione ha tentato di fare il gruppo arabo di Arabia Saudita, Emirati e Qatar, ma fino a oggi, pur ospitando le diplomazie del centro Europa e del centro del Mediterraneo, non sono riusciti a far raggiungere la fine delle stragi.

La stampa non parla a sufficienza di questa drammatica situazione, anche se dovrebbe essere dalla parte degli esseri umani che stanno subendo una carneficina.