Lo Squalo dello Stretto ha presentato al Porto di Catania il progetto Idmar
L’entusiasmo dei ragazzi è la linfa. La ricerca scientifica costituisce il futuro non molto lontano. Un mix perfetto che si lega alla storia sportiva che ha reso orgogliosa la Sicilia in tutto il mondo. Vincenzo Nibali, uno dei sette ciclisti della storia ad aver vinto la Tripla Corona, è intervenuto stamani come protagonista di un episodio della serie tv che racconterà il progetto Idmar, cofinanziato dalla Regione attraverso i fondi Po-Fesr, per la realizzazione del più grande laboratorio marino d’Europa.
Il progetto Idmar
Lo Squalo dello Stretto, insieme con l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Elena Pagana, è intervenuto al Porto di Catania, accolto da tanti appassionati di ciclismo, dai giovani della rappresentativa siciliana Esordienti e dal gruppo di studenti dell’Istituto Duca degli Abruzzi. La serie tv rientra nell’ambito dell’iniziativa Alé Europe, sostenuta dalla Commissione Europea ed è prodotta da Red Carpet, andrà sulla piattaforma Chili e racconterà con l’aiuto dei campioni dello sport 12 progetti d’eccellenza in altrettante regioni d’Italia. Nibali a Catania ritrova sensazioni speciali, riceve pure la targa del presidente della Federciclismo regionale, Diego Guardì. Nibali, dopo aver commentato le peculiarità del progetto, si è soffermato con noi per parlare di ciclismo e dell’imminente Giro di Sicilia.
Nibali a QdS.it: “Un onore rappresentare l’Italia e la Sicilia”
“Per me è un onore rappresentare l’Italia e la Sicilia – spiega Vincenzo Nibali – nell’ambito di un’iniziativa così importante, perché i valori espressi sono gli stessi che mi hanno sempre accompagnato in tutta la mia carriera. Lo sport è il mezzo migliore per aggregare culture diverse e per dare un forte insegnamento ai giovani. E oggi questo incontro lo testimonia a pieno”.
A giorni torna il Giro di Sicilia. Quali sensazioni?
“E’ stata la mia ultima vittoria della carriera con una tappa molto avvincente sulle strade di casa. Una vittoria che produsse anche il primo posto nella classifica finale anche nella mia regione. Sicuramente un risultato bello. Lo scorso anno non sono arrivate vittorie ma tanti piazzamenti. Un anno importante e bello con il quarto posto nel Giro d’Italia”.
La Salita di Sciara di Scorciavacca sarà intitolata a lei. Le sarà conferita anche la cittadinanza onoraria del Comune di Mascali. Quel momento topico ci sarà anche il prossimo 14 aprile.
“Mi gratifica questo riconoscimento. E sono felice, sono stato informato. Per quanto riguarda la salita sarà importante come sarà affrontata. E come il gruppo approccerà alla gara. È una salita molto dura nella prima parte con pendenze importanti. Nella seconda fase va a più gradoni. Quindi nella prima parte ci sarà la selezione”.
Al Giro di Sicilia e nella corsa rosa le speranze rosa sono riposte su Damiano Caruso e Giulio Ciccone.
“Damiano ha vinto lo scorso anno. Torna per ripetersi. Purtroppo l’anno scorso, per via di problematiche di salute, non è stato poi al top. Quest’anno per lui è importante. Correre in casa può essere un grande trampolino di lancio per il Giro per fare bene. Per quanto riguarda Giulio lo vedo per il suo essere estroverso per le gare brevi a tappe per la conquista delle singole tappe e le corse per un giorno, ma non per il Giro”.
Hai partecipato alla gara in mountain bike la “Cape Epic”, corsa in Sudafrica. Quanto è stata dura?
“Non so se ci tornerò. È un appuntamento che va preparato ed è molto importate. Mi sono divertito tanto. Avevo anche un ottimo compagno di squadra come Samuele Porro, che è stato un riferimento”.
Si sente un ex ciclista o pensa che ancora avrebbe potuto dare. Il suo Pesce d’aprile, dove annunciava il suo ritorno alle corse, è stato molto apprezzato.
“Sono contento della mia scelta dopo 18 anni. Molto ponderata. Qualsiasi atleta nel proprio cuore quando vede una gara s’immagina di essere lì”.
Oggi sono venuti tanti ragazzi per seguirla.
“La bici fa parte di me. Ho iniziato da bambino, sarà sempre così”.