Home » No green pass, sequestrato e oscurato sito Forza Nuova

No green pass, sequestrato e oscurato sito Forza Nuova

No green pass, sequestrato e oscurato sito Forza Nuova
Un assedio ai palazzi del potere, manovrato dai gruppi dell’ultradestra pronti ad alzare la tensione e iniettare violenza in piazza a meno di una settimana dall’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro. Si accende, con scene che non si vedevano da tempo, la rabbia dei manifestanti in strada contro il certificato verde a Roma, 09 ottobre 2021. Nella Capitale sono state diverse le cariche delle forze dell’ordine intervenute per ore con idranti e lacrimogeni, tentando di contenere il corteo non autorizzato e diretto a Palazzo Chigi e Montecitorio. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Il reato contestato è quello di istigazione a delinquere aggravato dall’utilizzo di strumenti informatici o telematici

«Gli indagati svolgono mediante l’utilizzo del web un’attività di condivisione e giustificazione e dunque di esaltazione e incitamento alla commissione di reati connotati da violenza».

E’ quanto si legge nel decreto di sequestro preventivo, disposto dalla procura di Roma e notificato dalla Polizia postale, del sito web di Forza Nuova. Il reato contestato è quello di istigazione a delinquere aggravato dall’utilizzo di strumenti informatici o telematici.

Alla base del provvedimento di ‘oscuramentò, il rischio che «la libera disponibilità e la visibilità del sito possa ulteriormente aggravare e protrarre le conseguenze del reato ipotizzato, continuando a pubblicizzare metodi di protesta, ‘di lotta e di scontrò, fondati sulla violenza e la prevaricazione”: impossibile attendere le decisioni del giudice «per la situazione d’urgenza derivante dalla manifestata intenzione di proseguire e dalle conseguenze non solo in termini di sicurezza pubblica». Nell’articolo ‘incriminatò, si legge che «il popolo ha alzato il livello dello scontro. E non si fermerà… ora la musica è cambiata e il direttore d’orchestra e compositore è il solo popolo in lotta – costretto a difendersi dalla ferocia unanime di chi dovrebbe rappresentarlo, l’attacco alla Cgil rientra perfettamente in questo quadro analitico – che ha deciso di alzare il livello dello scontro». E poi: «fino a che il green pass non verrà ritirato definitivamente la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi». «Appare sussistere il ‘fumus commissi delictì del reato contestato – spiega il decreto di sequestro – e si evince la portata inequivocabilmente apologetica e istigatoria dell’articolo in questione».