Home » Green pass, studentessa Silvia, “Io insultata e minacciata all’università”

Green pass, studentessa Silvia, “Io insultata e minacciata all’università”

Green pass, studentessa Silvia, “Io insultata e minacciata all’università”
Per il dodicesimo sabato consecutivo dallo scorso 24 luglio, i manifestanti ‘no green pass’ milanesi hanno deciso di ritrovarsi in piazza Fontana a protestare contro le restrizioni del governo per i non vaccinati, Milano, 09 ottobre 2021. Alcuni degli organizzatori, guidati da Gianluigi Paragone, leader di Italexit, che meno di una settimana fa ha sfiorato l’elezione con il suo partito in Consiglio Comunale a Milano, hanno provato a convincere i manifestanti a limitare la protesta alla piazza con un sit in. Proposta bocciata dal grosso della manifestazione che ha risposto con il coro ‘corteo, corteo’. ANSA/MATTEO CORNER

“Se fossi stata un ragazzo, le avresti già prese”, così i compagni avrebbero detto a Silvia, allontata dall’università di Bologna perché No pass.

Durante la manifestazione No pass a Bologna, una giovane studentessa ha raccontato la sua esperienza all’università, dove sarebbe stata allontanata, insultata e minacciata per essersi rifiutata prima di aderire al certificato verde e poi ad allontanarsi dalle lezioni.

La testimonianza di Silvia

“Ho deciso di non aderire a questo strumento di controllo e di discriminazione e mi sono sempre presentata in aula. Sono stata invitata a uscire da parte di chi mi controlla, mi è stato detto che non ho il diritto di seguire lezioni che la mia famiglia paga con una generosa dose di tasse annuali – ha raccontato Silvia, studentessa 20enne di Filosofia dell’Università di Bologna, durante la manifestazione No pass in piazza Maggiore -. (…) Un’ora dopo essere entrata, la professoressa è stata informata che non ero in possesso del Green pass e ha annullato la lezione perché mi sono rifiutata di uscire.

La reazione dei miei compagni di corso a seguito dell’annullamento della lezione, da parte di una studenssa che ha scelto liberamente di farlo, è stata di insulti, di scherno, pretese da parte dei pendolari di aver rimborsato il biglietto, invitandomi a non ripresentarmi (…). Fuori dall’università, un gruppo di miei colleghi si è riunito per minacciarmi”.

La giovane ha concluso con il richiamo al valore dell’umanità, spiegando come a suo avviso da “normative illegittime” scaturisca “violenza spropositata e odio legittimato”.