Dopo il leader romano Giuliano Castellino, portato in Questura ieri sera, come avevamo scritto, anche il segretario nazionale di Forza nuova, Roberto Fiore è stato arrestato nella notte, con altre dieci persone appartenenti all’organizzazione, per i disordini di ieri a Roma.
Fiore e Castellino sono stati ripresi distintamente nelle immagini alla testa del gruppo che devasta l’ingresso della sede della Cgil.
Ieri durante gli incidenti erano state fermate in flagranza quattro persone ma era stato reso noto che le indagini erano in corso.
ROBERTO FIORE
Roberto Fiore, 63 anni, sposato e con undici figli, da sempre di estrema destra, con Giuseppe Dimitri e Gabriele Adinolfi, fondò nel 1978 Terza Posizione, movimento neofascista sciolto nel 1982 quando Fiore si trovava già all’estero.
Nel 1980, infatti, si rifugiò a Londra per sfuggire a un ordine di cattura emesso dalla Procura di Bologna in merito alle indagini Sulla strage della Stazione di cui comunque fu dichiarato estraneo.
Due anni più tardi, venne arrestato nella capitale londinese a seguito di un ordine di cattura internazionale, ma le autorità britanniche negarono l’estradizione.
Nel 1985 in Italia Fiore venne condannato per banda armata e associazione sovversiva.
Molte voci lo accostano ai servizi segreti britannici. In seguito, la Commissione europea d’inchiesta su razzismo e xenofobia del 1991 parlò di una sua affiliazione all’MI6 (l’intelligence britannica) fin dai primi anni ’80.
Nel 1999 i reati per i quali era stato condannato andarono in prescrizione e Fiore -diventato ricco facendo affari con un altro neofascista Massimiliano Morsello: insieme avevano fondato la Easy London, una società leader dei viaggi studio con fatturati da milioni di euro – rientrò in Italia come leader di Forza Nuova, partito politico fondato nel 1997 sempre assieme a Morsello, collocabile nel panorama della destra radicale.
Nel 2001, anno dell’esordio alle elezioni politiche, il movimento può contare su circa quaranta sezioni aperte in tutto lo stivale e due anni dopo si alleò con Alternativa Sociale guidata da Alessandra Mussolini. E nel 2008 Fiore entrò nel Parlamento Europeo nel posto lasciato vacante proprio dalla Mussolini.
GIULIANO CASTELLINO
Giuliano Castellino, è accusato dell’aggressione nei confronti di Federico Marconi e Paolo Marchetti, rispettivamente cronista e fotografo dell’Espresso, al cimitero del Verano a Roma dove si trovavano in occasione dell’anniversario della morte dei militanti di Fronte della gioventù e Movimento sociale italiano Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, uccisi davanti alla sede di Acca Larentia il 7 gennaio 1978.
Prima era già stato arrestato per le proteste nel corso di uno sgombero a Corviale. E’ stato accusato di truffa ai danni del sistema sanitario nazionale assieme all’imprenditore Giorgio Mosca. E ancora nel 2014 fu fermato alla guida di uno scooter senza patente, con un etto di cocaina in tasca e 30 bombe carta da lui detenuti per “consumo personale” e per “festeggiare capodanno”. Fu arrestato nel 2016 per resistenza a pubblico ufficiale.
Sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di dimora a Roma nel 2020 “per reiterata violazione delle attuali disposizioni per il contenimento della pandemia da virus Covid-19, nonché di condotte di pubblica istigazione alla contravvenzione delle stesse”, è stato sorpreso nelle scorse settimane dai carabinieri davanti un fast food di via Appia Nuova (oltre il comune di Roma), in piena violazione del provvedimento emesso a suo carico. Processato per direttissima, il giudice ha confermato la sua sorveglianza speciale, ribadendo l’obbligo di dimora a Roma.