STOCCOLMA – Il premio Nobel per la Medicina o la Fisiologia 2025 è stato assegnato a Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi per le loro “scoperte rivoluzionarie sulla tolleranza immunologica periferica, che impedisce al sistema immunitario di danneggiare l’organismo. Le loro scoperte hanno gettato le basi per un nuovo campo di ricerca e stimolato lo sviluppo di nuovi trattamenti, ad esempio per il cancro e le malattie autoimmuni”, recita la motivazione. Ad annunciare i vincitori dal Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, è stato il segretario generale dell’Assemblea dei Nobel, Thomas Perlman. I tre scienziati si divideranno 11 milioni di corone svedesi, lo stesso ammontare degli ultimi 2 anni, pari a circa 1 milione di euro.
Grazie alle loro ricerche si potranno sviluppare trattamenti per cancro e malattie autoimmuni
“Gli studi di Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi premiano una visione sistemica dell’organismo che rappresenta la direzione in cui sta andando la ricerca. Si tratta, inoltre, di acquisizioni importanti per il contrasto alle malattie autoimmuni e per dare la spinta alla ricerca farmacologica in questo campo e in quello infettivologico”, ha commentato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Rocco Bellantone, all’assegnazione del Nobel per la Medicina 2025.
“Il lavoro di questi ricercatori – ha spiegato Bellantone ad Adnkronos Salute – mostra come il sistema immunitario, il ‘sistema di vigilanza’ del nostro corpo, guadagna importanza a livello di ricerca scientifica, e aggiunge un tassello importante al mosaico della conoscenza in questo campo e indicazioni utili per tutta la comunità medica. L’identificazione delle cellule T regolatrici, che agiscono come sentinelle tenendo a bada le cellule immunitarie e impedendo loro di aggredire l’organismo al quale appartengono, oggetto del lavoro dei tre studiosi premiati, ci offre dettagli su come si comportino specifiche cellule immunitarie di fronte alle infezioni”.
Si tratta di una ricerca “ricca di suggestioni, che getta luce non solo sui meccanismi per disattivare in modo mirato il sistema immunitario e ‘spegnere’ le infezioni, ma anche sulle motivazioni per le quali non tutti sviluppano le malattie autoimmuni”, ha concluso il presidente Iss.
Per Maria Antonietta D’Agostino, ordinaria di Reumatologia all’università Cattolica del Sacro Cuore, direttrice della Uoc di Reumatologia della Fondazione Policlinico A. Gemelli Irccs di Roma e responsabile del progetto Gemin (Gemelli Multidisciplinary Immunology Network), “la rimodulazione delle cellule T-reg”, scoperte dai tre scienziati vincitori del Nobel per la Medicina 2025, “ci aiuterà a combattere le malattie autoimmuni: dall’artrite reumatoide, al diabete di tipo 1, alla sclerosi multipla”.
Un riconoscimento molto importante per l’immunologia
“Questo premio – ha affermato la specialista – rappresenta un riconoscimento molto importante per l’immunologia e, in particolare, per la mia disciplina, la reumatologia”. Quelle del giapponese Shimon Sakaguchi e dei colleghi americani Mary E. Brunkow e Fred Ramsdell “sono scoperte relative alla tolleranza dell’immunità e all’autoimmunità, meccanismi che rappresentano il cuore della patogenesi delle malattie autoimmuni”, ha sottolineato D’Agostino.
Il riconoscimento di Stoccolma “dimostra ancora una volta quanto importante sia l’introduzione in medicina di pratiche biologiche mirate alla regolazione del sistema immunitario a fini terapeutici per contrastare fenomeni infiammatori evolutivi e sistemici. E dimostra quanto centrale sia l’immunologia, sia di base che clinica, nella gestione di fenomeni patologici complessi, nei quali il solo controllo di un sintomo d’organo non potrà mai portare alla definitiva stabilizzazione del quadro clinico”. Lo ha detto ad Adnkronos Salute l’immunologo clinico Mauro Minelli, docente alla Lum, Libera Università Mediterranea ‘Giuseppe Degennaro’ (Bari).
“Lo spettro di studi dell’immunologia – ha sottolineato – è oramai enormemente vasto. Le scoperte scientifiche dell’ultimo secolo e l’avanzamento tecnologico in continua evoluzione hanno permesso a questa scienza di poter indagare molto a fondo sul funzionamento affascinante e complesso del nostro sistema immunitario. Grazie a ciò l’uomo è riuscito ad arginare molte delle più grandi epidemie, a conoscere la patogenesi di tante patologie e ad applicarsi alla soluzione delle problematiche oncologiche”.
Oggi e nei prossimi giorni sarà la volta dei vincitori delle altre discipline. Nella mattinata odierna si assegnerà il Nobel per la Fisica, al quale faranno seguito Chimica (8 ottobre), Letteratura (9 ottobre), Pace (10 ottobre) ed Economia (13 ottobre). Ma è sul premio per la Letteratura, atteso per giovedì, che si concentra – come ogni anno – la maggiore dose di tensione, scommesse e speculazioni. È infatti il Nobel più imprevedibile e spesso più controverso, capace di riservare sorprese clamorose e generare discussioni che durano mesi.

