Si riapre il nodo dei biglietti riservati ai pendolari che lavorano nelle isole minori. Dovrebbe essere pubblicata oggi sulla Gazzetta ufficiale regionale la legge che ripristina la gratuità dei biglietti dalla Sicilia alle isole minori per tutti i dipendenti pubblici che prestano servizio negli uffici degli arcipelaghi, ma anche – questa è una novità – per tutti quei dipendenti residenti nelle isole che ogni mattina si recano sulla terraferma per andare a lavorare.
La legge n. 832-A stralcio 1 dispone all’articolo 2 “Per l’esercizio finanziario 2025 l’autorizzazione di spesa di cui all’art. 6 comma 2 della legge regionale 22 febbraio 2023 incrementata di 1600 migliaia di euro. È autorizzata per ciascuno degli esercizi finanziario 2026 e 2027 la spesa di 2.000 migliaia di euro per la gratuità nei limiti delle risorse disponibili, del biglietto dalla Sicilia verso le Isole minori e viceversa, nonché per il trasferimento all’interno degli arcipelaghi delle isole minori per i dipendenti che prestano servizio pubblico nelle isole minori e per i dipendenti residenti nelle isole minori che prestano servizio in Sicilia”.
Biglietti gratis per pendolari delle isole minori, il nodo si riapre
La protesta aveva preso il via nei primi giorni di dicembre quando il fondo riservato dalla Regione per il sostegno dei viaggi dei pendolari si era esaurito, con l’inizio di alcuni disservizi a causa dell’assenza di personale. Il Comitato dei pendolari per le Eolie già lo scorso mercoledì aveva avviato le prime azioni.
I punti da chiarire
La notizia odierna sui biglietti ai pendolari delle isole minori siciliane, che è stata accolta con favore da numerosi viaggiatori, è però solo un primo passo per la sua definizione perché la legge, se letta bene, sancisce che il beneficio può essere previsto qualora esistano “le risorse disponibili”. Inoltre, una norma approvata e pubblicata – per diventare operativa – ha bisogno di un decreto attuativo proprio dall’Assessorato alle Infrastrutture.
Biglietti gratis per i pendolari delle isole minori, la questione dei fondi
Questo prima dovrà forse verificare le disponibilità finanziarie di una simile disposizione che, tra l’altro, potrebbe essere non soddisfacente a garantire i viaggi gratis per un lungo periodo. Si tratta infatti di una dotazione finanziaria di un milione e 600mila euro per il 2025 e di 2 milioni sia per il 2026 sia per il 2027.
Le ipotesi in campo
Somme che, di primo acchito, potrebbero essere non sufficienti visto e considerato tra l’altro che nell’elenco dei beneficiari sono stati inseriti anche i residenti delle isole che lavorano sulla terraferma. Si fa quindi strada – nei corridoi dell’Assessorato – l’idea che la questione potrebbe non essere del tutto chiusa. E qui entra in campo anche l’ipotesi di prevedere per i pendolari non residenti nelle Eolie e nelle altre isole minori un biglietto di viaggio che costi tanto quanto quello che paga oggi un residente secondo le garanzie di continuità territoriale.
Un’ipotesi che sarebbe vista di buon occhio anche da diversi operatori turistici degli arcipelaghi che temono che, alla fine, questi ulteriori fondi poi si traducano in altrettanti aumenti per i turisti non residenti, che già adesso pagano biglietti molto salati per raggiungere le isole.
Sulla vicenda c’è comunque da registrare il cauto beneplacito di Danilo Conti, operatore turistico di Lipari, alla guida del Comitato “Eolie 2030” e portavoce per le isole del partito “Sud chiama Nord” di Cateno De Luca: “La legge era stata approvata già il 28 dicembre. Noi avevamo già sollecitato una norma perché a Vulcano gli studenti stanno facendo lezioni a singhiozzo a causa delle assenze degli insegnanti e assenze si registrerebbero anche nei servizi sanitari. Probabilmente sarebbe però stato più equo prevedere per i pendolari l’applicazione del biglietto per residenti anziché un biglietto gratis. Riteniamo inoltre che la norma avrebbe dovuto prevedere anche agevolazioni per tutti quegli isolani che ogni giorno devono recarsi sulla terraferma a causa della soppressione di servizi essenziali, come il tribunale, l’Agenzia delle entrate e alcuni settori della sanità…”.
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