Manifestazione ad Altofonte, alle porte di Palermo. Cresce la rabbia nell'Isola. In programma altre proteste a Mazara e nel capoluogo in piazza Politeame
Cresce la tensione sull’aumento delle bollette. C’è chi si arrende e ipotizza di chiudere temporaneamente la propria attività e chi invece si rifiuta di cedere e va in piazza a protestare. Ad Altofonte, comune alle porte di Palermo, è stata una giornata di agitazione contro crisi e carovita. Lavoratori, disoccupati e commercianti hanno bruciato in piazza le bollette della luce e del gas, in protesta contro i rincari.
“Quello che doveva essere un fenomeno temporaneo legato alla ripresa dei consumi dopo la pandemia, si è trasformato in una inflazione strutturale come non si vedeva da anni – si legge in una nota -. Attraverso queste azioni, si vuole lanciare un messaggio chiaro alle istituzioni: Noi non paghiamo!”. Queste mobilitazioni si inseriscono tra le tante iniziative di protesta che stanno prendendo vita nel territorio siciliano sul tema dei rincari e del costo della vita.
Caro bollette, le altre proteste
Le azioni di protesta non si fermano qui. Il 4 ottobre scorso già un corteo ha coinvolto commercianti e cittadini a Bagheria. Il 25 ottobre, invece, sarà piazza Politeama a Palermo ad ospitare una grande manifestazione. Gioacchino Quartararo, titolare dell’omonimo panificio, sta chiamando a raccolta gli imprenditori e i commercianti ad essere uniti e a chiedere interventi per scongiurare chiusure di massa.
Un’altra manifestazione, invece, si svolgerà a Mazara del Vallo il 18 ottobre. Già tante le adesioni da commercianti e cittadini, anche di altri comuni siciliani.